Violenza di genere, gli esperti della Federico II in campo con gli info-point multidisciplinari

Giuseppe Longo: «Questo tipo di sensibilizzazione deve essere portata ovunque: nelle scuole, per le strade, nei posti di lavoro, perché solo così avremo dei risultati»

All'università Federico II arrivano gli info point multidisciplinari contro la violenza di genere
All'università Federico II arrivano gli info point multidisciplinari contro la violenza di genere
di Emma Onorato
Mercoledì 22 Novembre 2023, 20:12
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Non bisognerebbe mai spegnere il faro che dà luce ai temi legati alla violenza di genere. Un riflettore che dovrebbe essere alimentato con costanza e risolutezza per far sì che non si verifichino più eventi drammatici come quello che ha segnato la cronaca degli ultimi giorni. Un episodio - quello legato al tragico femminicidio di Giulia Cecchettin - che, ancora una volta, ha evidenziato quanto sia necessario un impegno continuo delle istituzioni sul tema della violenza di genere. Ed è in questa direzione che l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II e la Scuola di Medicina e Chirurgia - insieme alla Cattedra Unesco Federico II “Educazione alla salute e allo sviluppo sostenibile” e al Centro di Ateneo SInAPSi - hanno scelto di organizzato degli info-point dedicati agli studenti federiciani nel complesso di Biotecnologie.

«Per quanto la politica stia intervenendo per acuire i provvedimenti in campo penale per chi attua violenza sulle donne, siamo consapevoli che non basta aumentare la pena per risolvere il problema. L'origine del problema è di natura culturale - commenta il Direttore generale dell'Aou Federico II di Napoli, Giuseppe Longo - Quindi giornate come queste rivestono un valore fondamentale in termini di formazione, informazione, sensibilizzazione e promozione della conoscenza su tali tematiche: lo scopo è di diffondere principi sani - chiosa il direttore generale - E questo tipo di sensibilizzazione deve essere portata ovunque: nelle scuole, per le strade, nei posti di lavoro, proprio come stiamo facendo qui oggi: perché solo così riusciremo a raccogliere dei risultati».

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Per tutte le donne che rischiano di essere vittime della stessa violenza che ha strappato ad un futuro luminoso la giovane Giulia, scenderà in campo un team di esperti, composto da professionisti, ricercatori, assistenti in formazione e volontari, con il coordinamento dei professori Maurizio Guida, referente aziendale del percorso “Prevenzione, contrasto e assistenza delle donne che subiscono violenza”; Annamaria Colao, Chairholder della Cattedra Unesco Educazione alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile; Maria Francesca Freda, direttrice di SInAPSi.

«Purtroppo nonostante da tempo ci si impegni a discutere, a dare un contributo educativo e a dedicarsi alla formazione dei giovani, siamo ancora qui a contare un'altra vittima - commenta Annamaria Colao, Chairholder della Cattedra Unesco Educazione alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile - Evidentemente c'è una grande confusione nelle relazioni di oggi, non è solo l'educazione degli uomini, ma l'educazione della società che deve cambiare». E forse il processo di trasformazione dovrebbe partire proprio dagli adulti: «Dovremmo dare dei messaggi diversi ai ragazzi, fortificare il rispetto per gli altri, il rispetto per tutti».

Così gli info point allestiti all'interno dell'università diventano un primo segnale concreto di un percorso educativo fatto d'incontro, confronto e scambio generazionale: «Servono soprattutto a dire che c'è un mondo di adulti che non è sordo, ma che ascolta i giovani, tende una mano, e cerca di dare forza», conclude la professoressa Colao.

In prima linea - durante l'iniziativa - c'è anche il professore Maurizio Guida, referente aziendale del percorso Prevenzione, contrasto e assistenza delle donne che subiscono violenza, che sottolinea: «Stiamo cercando di andare incontro ai ragazzi per sancire questa necessità». Così lancia un messaggio rivolto direttamente ai giovani: «Cari ragazzi cominciamo a capire cos'è il rispetto della donna partendo dalle basi; cominciamo ad accettare anche i "no" che la donna ci può dire, cominciamo a renderci conto che questo possesso e dominio che gli uomini pensano di avere sulle donne è un qualcosa di anacronistico e criminale».

“Conoscere, Informare, Sensibilizzare per eliminare la violenza contro le donne” è il titolo dell’iniziativa, che si è tenuta ad apertura della Open Week contro la violenza sulla donna promossa dalla Fondazione Onda, e vede, inoltre, la collaborazione dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani e dell'Associazione Farmaciste Insieme. «Sono qui oggi per far conoscere il Progetto Mimosa e per portare il contributo dei farmacisti italiani contro la violenza di genere», spiega Angela Margiotta, presidente dell'Associazione farmaciste insieme. Il progetto - nato a Napoli e portato avanti da circa undici anni - è presente in circa 19mila farmacie italiane. Qui vengono distribuite delle brochure informative sul tema della violenza di genere (uno strumento utile e dettagliato nell'indicare anche a chi rivolgersi per richiedere aiuto). «Abbiamo visto che dopo poco tempo tale materiale informativo spariva: in 30 giorni sono state prese 100 brochure. Cosa abbiamo capito? Che la farmacia è un punto fondamentale per la paziente - continua a spiegare Margiotta - L'80 % dell'indotto in farmacia è formato da donne. Entrano come madri, come sorelle e sopratutto entrano come mogli». Poi precisa: «Noi possiamo solo informare, ma già essere un primo presidio per aiutare le donne, significa molto. Abbiamo avuto tantissime esperienze di donne che ci hanno chiesto aiuto».

Così anche il ruolo delle associazioni diventa prezioso in giornate come queste. La loro presenza contribuisce a creare rete tra le varie figure professionali impegnate nella lotta alla violenza di genere. «Il nostro è un approccio multidisciplinare alle problematiche della famiglia e quindi anche della violenza intrafamiliare e violenza di genere - spiega Valentina De Giovanni, presidente del distretto di Napoli dell'Associazione avvocati matrimonialisti italiani - Abbiamo sottoscritto con la Cattedra Unesco un importante protocollo orientato a promuovere azioni di contrasto alla violenza di genere e oggi la nostra presenza all'Università è orienta a diffondere questa cultura, ad offrire uno sportello giuridico nell'ambito del quale si possono fornire consulenze. Quindi il nostro obiettivo è quello di  accompagnare la donna - vittima di violenza -  in un percorso di denuncia e soprattutto di collegamento con tutte le altre figure professionali che possono sostenerla e aiutarla in questo percorso».

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