Violenza in corsia, è allarme a Napoli e De Luca scrive al prefetto: «Agenti anche di notte»

Dopo la devastazione del pronto soccorso dell'ospedale San Giuliano

I danni all'ospedale San Giuliano
I danni all'ospedale San Giuliano
di Leandro Del Gaudio e Ettore Mautone
Domenica 23 Luglio 2023, 09:00 - Ultimo agg. 16:21
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Raid in corsia, ospedale di Giugliano devastato: il governatore De Luca scrive al prefetto chiedendo, in alcune strutture, drappelli di polizia aperti 24 ore su 24. Un appello che fa anche i conti con quanto emerso alcuni mesi fa, in un comitato per l'ordine pubblico, nel quale era stato lo stesso Prefetto a ricordare un dato su tutti: i drappelli di polizia sono attivi, ma non basta l'impiego di divise, bisogna investire sul campo delle difese passive. Parliamo di porte blindate, maniglie anticaos, videosorveglianza, lastre di vetro sostituite da plaxiglas. Come a dire: non basta invocare uomini in divisa, serve un piano di investimento adeguato da parte di chi amministra il territorio e la sanità pubblica. Ma andiamo con ordine a ripercorrere gli interventi registrati all'indomani del raid all'ospedale San Giuliano di Giugliano. 

La devastazione del pronto soccorso dell'ospedale San Giuliano è stato l'episodio numero 20 del 2023 nel territorio della Asl Napoli 2 nord.

Numeri che parlano da soli: da un anno all'altro, tra il 2022 e il 2023, si registra del resto lo stesso trend, a proposito di aggressioni all'interno di ospedali o a carico di personale sanitario che si occupa di emergenza e di primissima accoglienza. Pronto soccorso nel mirino, dunque: le immagini di Giugliano pubblicate ieri sul Mattino fanno il giro dei media, mentre gli addetti ai lavori snocciolano numeri. Restiamo ancora ai numeri comparati di anno in anno: nel 2022, 38 aggressioni solo a Napoli da gennaio a fine luglio; nel 2023, stesso periodo, 37 casi di violenze (parliamo sempre di ospedali e di 118). In mezzo, la rivoluzione dei presìdi di polizia in alcuni ospedali cittadini e dell'area metropolitana che non è passata inosservata e che in alcuni presìdi di frontiera come il Pellegrini (qui agenti fino alle 2 di notte), hanno mitigato il fenomeno senza riuscire tuttavia a incidere sui numeri complessivi proprio perché il drappello non è presente ovunque (a Pozzuoli manca del tutto) e soprattutto non è presidiato h24 né affiancato da misure di sicurezza passive. Ma al di là delle fredde statistiche, va infatti ricordato che il Viminale ha consentito la ripartenza di presìdi fissi di poliziotti in almeno quattro strutture ospedaliere: al Cardarelli, al Pellegrini, al Santobono e allo stesso San Giuliano di Giugliano. Si tratta di drappelli di polizia che lasciano il fianco scoperto di notte, quando si concentrano interventi legati a incidenti stradali o a fatti di cronaca nera.

In questo scenario è intervenuto il presidente della Regione Vincenzo De Luca. Sua una lettera indirizzata al prefetto Claudio Palomba e al questore Maurizio Agricola: «Risulta non più procrastinabile l'istituzione di un presidio permanente 24 ore su 24 delle forze dell'ordine presso il pronto soccorso dell'ospedale di Giugliano, al fine di prevenire ulteriori violenze e danneggiamenti ad una struttura preposta alla tutela di un diritto fondamentale della cittadinanza, di assicurare indispensabili condizioni di sicurezza degli operatori e degli utenti e di dimostrare che le istituzioni non sono sorde rispetto a legittime aspettative a minime e indefettibili esigenze di sicurezza». Insomma, di fronte «all'ennesimo atto di violenza ed aggressione al personale medico e infermieristico del Pronto Soccorso dell'Ospedale di Giugliano e di devastazione dei locali destinati alla cura dei cittadini, confido in un intervento concreto e tempestivo», conclude De Luca. Intervento che va calato nel confronto tenuto a porte chiuse negli ultimi mesi e all'indomani dell'inaugurazione dei drappelli di forze dell'ordine. Nel pieno di un comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, viene messa a verbale la necessità di assicurare alle strutture a rischio una serie di iniziative, a partire proprio dalle difese passive: dagli impianti di videosorveglianza alle porte blindate, per arrivare a collegamenti in rete tra presìdi sanitari e centrali delle forze dell'ordine. Un ragionamento che puntava a sottolinerare l'impossibilità di assicurare divise in tutte le strutture sanitarie giorno e notte, per creare un sistema difensivo smart ed efficiente grazie a investimenti oculati. Ma proprio su quanto accaduto venerdì notte, si registra l'intervento dei leader delle professioni sanitarie Teresa Rea, presidente Ordine professioni infermieristiche: «Esprimiamo piena solidarietà ai colleghi infermieri del pronto soccorso dell'Ospedale di Giugliano. L'Opi Napoli chiederà formalmente al ministro dell'Interno Piantedosi il rispetto degli impegni assunti sulla presenza di presìdi delle forze dell'ordine negli ospedali più esposti. L'opi apprezza il perentorio intervento del presidente della Regione Vincenzo De Luca sia per la solidarietà espressa agli infermieri». Ad invocare drappelli di polizia h24 in tutti gli ospedali al posto di quelli h12 in pochi presidi anche Manuel Ruggiero medico del 118 e presidente dell'associazione Nessuno Tocchi Ippocrate. 

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