Whirlpool Napoli, il Consorzio aspetta il nuovo Governo: «Ma c’è un piano per salvare la fabbrica»

Whirlpool Napoli, il Consorzio aspetta il nuovo Governo: «Ma c’è un piano per salvare la fabbrica»
di Alessio Liberini
Martedì 11 Ottobre 2022, 22:50 - Ultimo agg. 23:12
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«Napoli non molla» è il coro che cantano le tute blu concentrate al Plebiscito mentre in prefettura si discute del futuro dello stabilimento di via Argine. Il tavolo, tanto atteso, inizia col sole e termina con le ombre della sera. La nottata, per gli ex operai della Whirlpool di Napoli, è tutt’altro che passata. Il Consorzio di imprese, proposto la scorsa estate dai ministri del esecutivo Draghi, «c’è ancora ma attende la nascita del nuovo Governo». Aspettando quindi di scoprire il nome del neo ministro dello Sviluppo Economico. Nel mentre, per tutelare la fabbrica e «non perdere i risultati raggiunti fin ora» (su tutti le certificazioni del ministero dell’Ambiente che ha dichiarato agibile il sito), spunta un piano per «cristallizzare» la vertenza. Il disegno, pensato dal prefetto di Napoli, Claudio Palomba in sinergia con Regione e Comune, è quello di far acquisire lo stabile di Ponticelli – che ad oggi è ancora di proprietà della multinazionale del bianco -  ad una società o un ente a partecipazione statale che salverebbe, almeno per il momento, gli spazi del ex sito industriale da eventuali speculazioni.

«Il consorzio non si è ritirato – chiarisce in uscita dalla prefettura il responsabile della Fiom Cgil per il Mezzogiorno, Rosario Rappa - ma ha chiesto una fase di ripensamento legato al nuovo governo per capire che tutte le condizioni pregresse vengono confermate. Per questo il prefetto ci ha proposto un verbale congiunto tra Mise, organizzazioni sindacali, Regione e Prefettura che fotografa la situazione attuale in modo da poter ripartire col nuovo governo»

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Solo nella giornata di domani le istituzioni che seguono il caso si incontreranno con i vertici del Mise per avvicinarsi a tale passaggio.

Per arrivare così ad un «accordo» da far siglare a tutte le parti interessate già la prossima settimana. Una mossa messa in atto proprio per bloccare il sito della periferia orientale in attesa della nascita del nuovo governo. Quando la fabbrica, se il progetto sarà ritenuto idoneo dal nuovo titolare dello Sviluppo, passerà a sua volta alle imprese che si dicono disponibili per la riconversione dell’area. In sostanza, come paracadute, saranno comunque prese in considerazione eventuali proposte industriali portate da attori esterni al Consorzio interessati al progetto di reindustrializzazione. Naturalmente i sindacati valuteranno le eventuali nuove proposte per capire se sono percorribili. Ad ogni caso chi acquisirà in seguito la fabbrica ha come obbligo, così come stabilito da tempo, di ricollocare al suo interno tutto il personale della ex Whirlpool.

«Restano delle forti perplessità sul futuro industriale – spiega il segretario della Fim di Napoli, Biagio Trapani, ribadendo la necessità di «cristallizzare il lavoro fatto fin ora» – abbiamo chiesto a tutte le istituzioni coinvolte di accelerare la perlustrazione delle opportunità che possono arrivare dal mercato. Anche perché non possiamo limitarci solo a quello che potrebbe portare il Consorzio. O qualora anche quest’ultimo decidesse di non investire più in quest’attività. Per tanto abbiamo chiesto di andare oltre per ampliare eventuali altre possibilità». «Anche perché – osserva il segretario della Fim napoletana  - ormai di Naspi è passato già un anno e quindi abbiamo solo altri 12 mesi per rendere fattivi questi lavoratori. Non possiamo aspettare oltre: abbiamo la necessità di dare una forte accelerata».

Per quanto riguarda il tanto discusso progetto per creare un Hub della mobilità sostenibile: «Non ci hanno detto che è tramontato – precisa il segretario aggiunto della Uilm Campania, Antonello Accurso – ma resta in una fase di riflessione. Ci teniamo a realizzarlo ma non possiamo bloccarci a quello. Se ci sono altre soluzioni che assorbono tutti i lavoratori e che ci danno una risposta industriale noi restiamo disponibili per una valutazione. Anzi chiediamo che si faccia al più presto qualcosa del genere».

Mentre, sul nodo formazione, resta lo stallo: «La Regione insiste sulla richiesta di una formazione finalizzata – prosegue Accurso – noi pensiamo che se ci sono tempi così lunghi sui piani industriali bisogna partire con una formazione generica per dare una risposta alla dignità dei lavoratori, che restano tutti insieme, e per incominciare a fargli avere un’integrazione al reddito che sta diminuendo per la Naspi». Di questo ed altro discuteranno, insieme ai lavoratori, le stesse parti sociali che hanno convocato per domani mattina un’assemblea nel Cral al fine di tracciare i prossimi passi da compiere su quella che resta, al momento, una vertenza infinita.  

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