Whirlpool Napoli, gli operai bloccano l’autostrada: «Non possiamo più aspettare»

Whirlpool Napoli, gli operai bloccano l’autostrada: «Non possiamo più aspettare»
di Alessio Liberini
Lunedì 10 Ottobre 2022, 17:30 - Ultimo agg. 21:36
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Stanchi, arrabbiati ma non rassegnati. Gli ex operai della Whirlpool di Napoli tornano a far sentire la propria voce di protesta bloccando per circa un’ora lo svincolo autostradale dell’A3 Napoli-Salerno, posto a ridosso del sito. Una rabbia che arriva a margine dell’ennesimo slittamento di un tavolo istituzionale (questa volta in prefettura) su una vertenza che si trascina da oltre mille giorni.

Ad un anno dall’arrivo delle procedure di licenziamento collettivo, giunte alle 317 tute blu di via Argine lo scorso novembre 2021, il tanto atteso progetto di riconversione dell’ex fabbrica di lavatrici, dove dovrebbe nascere un Hub della mobilità sostenibile, stenta ancora a decollare. Più ombre che luci attanagliano infatti il piano di reindustrializzazione del sito di Ponticelli. Nel mezzo non manca, per le parti sociali, anche lo spettro «speculazione».

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Ad oggi i metalmeccanici partenopei attendono ancora novità concrete su come, quando e probabilmente anche dove e se torneranno un giorno a lavoro.

Nonostante le promesse, avanzate nel tempo, di ben tre governi ed una disoccupazione che, vista l’odierna infezione e il caro bollette, diventa sempre più stretta.

A far scoppiare l’ira odierna di operai e parti sociali è stata la revoca, avvenuta a sole due ore dalla convocazione, di un tavolo in prefettura che si sarebbe dovuto svolgere lo scorso 7 ottobre, alla presenza della Regione Campania e del Comune di Napoli, proprio per fare il punto sull’andamento della vertenza ad elezioni ormai alle spalle.

Revoca che ha preoccupato e non poco metalmeccanici e parti sociali che hanno scelto di convocare stamane un’assembla d’urgenza nel Cral. A termine dell’incontro un centinaio di lavoratori si sono messi in marcia in corteo fin ad arrivare ad invadere lo svincolo autostradale posto a ridosso della fabbrica, tra i quartieri Ponticelli e Gianturco. Un deja vu che ricorda gli albori della vertenza, partita nel lontano 2019. «Ci sentiamo traditi come tutti i cittadini italiani – racconta amareggiata Carmen Nappo, operaia ex Whirlpool – Il lavoro dovrebbe essere un diritto».  «L’unica soluzione ormai l’aspettiamo dal Governo – precisa il collega di fabbrica, Alessandro Nebboso – non sappiamo come sarà il futuro. L’unica cosa certa è che aspettiamo risposte dal prefetto, dal consorzio e dall’esecutivo: ad oggi nulla è arrivato. Non sappiamo davvero più cosa fare. L’unica nostra arma resta scendere in piazza». «Non vogliamo assistenzialismo vogliamo solo lavorare» è l’appello che fanno in coro le tute blu, davanti ad una platea di automobilisti rimasti bloccati in autostrada. Dopo circa un’ora di sit-in la mobilitazione si è sciolta con la convocazione, per il pomeriggio di domani, di un tavolo in prefettura a cui prenderanno parte, oltre ai sindacati, tutte le istituzioni locali che seguono la delicatissima vicenda.

«Non possiamo aspettare all’infinito – spiega il segretario aggiunto della Uilm Campania, Antonello Accurso attendiamo da un anno che ci venga presentato un progetto industriale. Sembravamo in dirittura d’arrivo poi all’ultimo momento ci dicono che c’è qualcosa ancora da discutere. Forse ci sono dei problemi sui numeri? Ci facciano capire. Noi vogliamo discutere di progetto industriale. Se non si realizza ora, con i soldi del Pnrr e con questa congiuntura, non riusciamo a capire quando un governo riuscirà a portare una soluzione industriale in una crisi».

«È importante che dopo tre anni arrivano risposte chiare rispetto al percorso che si sta mettendo in piedi – chiarisce Andrea Tornincasa, segretario della Fim di Napoli – Veniamo da una convocazione che è stata revocata solo poche ore dopo: questo non è un buon segno sul percorso della vertenza. Non vogliamo essere pessimisti ma vogliamo misurare la realtà perciò domani saremo dal prefetto».

«L'autunno – avvertono in una nota congiunta Rosario Rappa, responsabile nazionale per il Mezzogiorno per la Fiom-Cgil e Mauro Cristiani segretario generale Fiom-Cgil di Napoli - sarà caldo se il governo non risolve le vertenze, a partire da quella della ex Whirlpool di Napoli attraverso la riconversione industriale del sito, così come cordato, e con l'occupazione di tutti i lavoratori alle medesime condizioni economiche e normative».

Dopo un’estate tra alti e bassi si preannuncia così un autunno rovente sul fronte della vertenza diventata oggi simbolo della lotta per il lavoro nel Mezzogiorno. Ma, tuttavia, c’è anche qualche buona notizia. Solo ad inizio settembre il ministero dell'Ambiente, secondo quanto riferito dalle sigle sindacali, avrebbe definito «idoneo» lo stabile della periferia orientale. Dando, nei fatti, la tanto attesa “fumata bianca” per il passaggio della fabbrica dalla multinazionale del bianco al pool di imprese interessate all’acquisizione. Proprio le problematiche ambientali, riscontrate nel impianto di via argine dai referenti del consorzio già lo scorso inverno, avevano portato l’Adler (azienda capo fila del piano di reindustrializzazione) ad il clamoroso dietro front di quest’agosto. Se oggi queste problematiche sembrerebbero risolte continua a mancare però, oltre alla nuova occupazione in un unico bacino, il “piano industriale” proposto da un Consorzio che, al momento, non ha mai voluto scoprire tutte le sue carte.

«Ora non c’è più tempo per aspettare» evidenzia il responsabile per la Fiom nazionale nel Mezzogiorno, Rosario Rappa, invitando la Regione «a promuovere i corsi di formazione del bacino» che ad oggi non sono neanche ancora partiti, mentre la Naspi si riduce di mese in mese. «Aspettiamo il nuovo governo che si sta per formare – prosegue Rappa – chiaramente per noi riparte la vertenza fin a quando tutti i lavoratori non torneranno a lavorare. Speriamo che al Mise ci sia un nuovo ministro (al posto del leghista Giancarlo Giorgetti ndr) attento alle questioni meridionali e che sia in grado di dare risposte allo stabilimento ex Whirlpool di Napoli».

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