Apple Developer Academy, Lisa Jackson a Napoli: «Ecco i nostri fuoriclasse»

«Napoli affronta continuamente delle sfide, senza tirarsi indietro ma si fa avanti per affrontarle e crescere attraverso esse»

Lisa Jackson, vicepresidente Apple
Lisa Jackson, vicepresidente Apple
di Mariagiovanna Capone
Sabato 1 Luglio 2023, 10:00
4 Minuti di Lettura

Nell'Aula magna del polo di San Giovanni a Teduccio l'entusiasmo è alle stelle. Oltre 300 studenti della Apple Developer Academy festeggiano il diploma del percorso formativo nato dalla partnership siglata sette anni fa tra Università degli Studi di Napoli Federico II e la società di Cupertino. Gran cerimoniere della sesta graduation è stato Giorgio Ventre, direttore scientifico della Academy, che ha introdotto il rettore Matteo Lorito, convinto che «l'Apple Academy ha portato altre società per nuove Academy con cui offrire ai nostri giovani un motivo per restare, ma anche agli stranieri di venire a Napoli». Sfide del futuro promosse dalla Regione Campania e ricordate dall'assessore alla Ricerca, Innovazione e Startup Valeria Fascione, così come quelle annunciate dal sindaco Gaetano Manfredi: «L'ex Manifattura Tabacchi e con tante aziende (tra cui il gruppo Magnaghi, ndr) per svilupare il nostro distretto dell'Innovazione». Anche quest'anno da Cupertino è arrivata Lisa Jackson, vicepresidente Ambiente, Politiche e iniziative sociali di Apple, che ha esordito con un «Forza Napoli». Dopo la cerimonia ha voluto incontrare alcuni diplomati che prima dell'Academy hanno seguito i programmi Foundations, che in Campania si svolgono oltre che alla Federico II anche nelle Università Parthenope, Suor Orsola Benincasa, Orientale, UniSannio e Museo di Capodimonte. Tra loro Maura De Chiara (studentessa in neuroscienze cui la vicepresidente donerà un Vision pro per portare avanti le sue ricerche in visual science), Alessio Iodice, Matteo Fontana, e Kamil Bourouiba, 20enne di Parigi proveniente dalla Simplon Foundation che confessa il suo disorientamento da Neet e a come Foundation e Academy gli hanno cambiato la vita: «Alla Future Fair ho ricevuto tre proposte di lavoro».

Video

Vicepresidente Jackson, per alcuni l'eccesso di tecnologia è causa di questo aumento di Neet in Europa che di recente sta avvenendo anche negli Usa. È così?
«Penso che Academy e Foundation siano un ottimo esempio del contrario, credo che l'istruzione sia una forza potente per l'equità.

La tecnologia non è né cattiva né buona: è uno strumento. Steve Jobs diceva chela tecnologia è una bicicletta per la tua mente. La tecnologia l'aiuta ad andare oltre e più velocemente, ingrandisce tutti i pensieri e, si spera, che siano buoni. Penso che uno dei motivi per cui questa Academy possa cambiare la vita sia perché stimola i giovani studenti con informazioni, conoscenze, su come presentare, commercializzare, progettare... Ma li stimola anche ad ascoltare, a utilizzare la tecnologia per la comunità, per passione e persino nei giochi. Tutte queste cose fanno parte del modo in cui la tecnologia può essere utilizzata ed Apple l'ha utilizzata per molto tempo per rendere più incisiva la nostra umanità. È quindi un'opportunità per ognuno di questi studenti. Però hanno anche iniziativa, hanno trovato un percorso e un modo per esprimersi. E poi, con il proprio lavoro e il proprio cervello, hanno trovato un modo per trasformare questa esigenza in ciò di cui avevano bisogno. Non posso che essere felice per questo, noi gli abbiamo offerto un'opportunità, loro però hanno saputo coglierla».

Durante il suo discorso ha detto: «Apple ha bisogno di Napoli». Cosa intendeva?
«Napoli affronta continuamente delle sfide, senza tirarsi indietro ma si fa avanti per affrontarle e crescere attraverso esse. Il nostro ruolo è quello di essere uno specchio per riflettere la sua luce. E qui a Napoli c'è molta luce. Qui c'è l'unica Academy d'Europa, qui è stato inventato il programma Foundation, qui c'è l'unico programma Peer. Alla WDC poche settimane fa a Cupertino, sono entrata e sentito Ciao, Lisa: erano gli studenti dell'Academy. Ero così orgogliosa, perché averli come parte di Apple significa che il nostro ecosistema è rilevante per le sfide del mondo e i ragazzi dell'Academy ci stimolano a fare meglio. Oggi ho pensato che Maura deve testare l'Apple Visual Pro perché forse cambierà l'uso del prodotto. È solo un pezzo di hardware fino a quando una persona brillante non trova un uso per cambiare la vita. Ecco perché abbiamo bisogno di Napoli».

Secondo lei qual è la caratteristica di questa Academy?
«È sempre stata più di semplice coding e tecnologia. Un'app come Anne (finalista alla WDC) di qualche anno fa ne è un ottimo esempio: aiuta non vedenti e non udenti a entrare in contatto con le persone. Queste app raccontano anche del fine più elevato della tecnologia: servire l'umanità e fare la differenza nella vita delle persone. L'istruzione è nel nostro dna e torno a Napoli per essere ispirata a fare meglio». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA