Geolier all'Università Federico II di Napoli: «I pregiudizi sono sbagliati. La periferia è un vantaggio»

Il rapper: «Non andrò mai via da questa città»

Geolier all'Università Federico II di Napoli
Geolier all'Università Federico II di Napoli
di Alessio Liberini
Martedì 26 Marzo 2024, 20:11 - Ultimo agg. 27 Marzo, 06:49
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«Oggi siamo qui da qualsiasi facoltà, da ogni ceto sociale. Tutti noi ci ritroviamo nelle tue canzoni perché rappresenti una generazione che troppo spesso non ha voce». Alla fine a spezzare le polemiche dei giorni scorsi sono stati direttamente gli studenti della Federico II. In 500 hanno gremito questo pomeriggio il complesso federiciano di Scampia per confrontarsi con il proprio idolo, Emanuele Palumbo, in arte Geolier.

Il rapper di Secondigliano entra nell’aula magna della facoltà di Medicina, accompagnato dal rettore Matteo Lorito, con in sottofondo un lunghissimo applauso della sala. Dopo il successo del festival di Sanremo, Geolier non si nega al faccia a faccia, rispondendo puntualmente a tutti i quesiti sottoposti dai ragazzi.

Molti sono coetanei del giovanissimo e come lui, ogni giorno, condividono ansie e pressioni: «Anche io ho mille paure come voi» ammette lo stesso Geolier in apertura dell’incontro. 

 

«Sono felice di stare qui tra voi - chiarisce -  Qua dentro non posso insegnare niente a nessuno, anzi posso solo imparare. Non è una lezione, ma una chiacchierata tra amici e ho mille paure e mille ansie come le avete voi». Non manca poi un passaggio sulle tante difficoltà che ha incontrato il giovane del Rione Gescal nel seguire i suoi sogni: «Tutti i pregiudizi su Napoli sono sbagliati. Il pregiudizio più brutto che ho sentito e quello sull'orologio, di chi viene da Milano e chiede di tenergli da parte la collanina o l'orologio. Mi danno fastidio, sono pregiudizi stupidi perché poi vediamo che nella classifica dei reati Napoli viene dopo tante grandi città. In tutto il mondo c'è un lato buono e uno cattivo. Napoli non è solo lato cattivo, ha anche tante cose belle».

A termine della chiacchierata - dopo aver risposto a tutte le domande rivolte all’artista da Pier Luigi Razzano del laboratorio radiofonico d'Ateneo, F2 Radio Lab – è lo stesso Geolier a voler scendere in platea per parlare direttamente con i propri sostenitori. «Noi che viviamo in periferia ci sentiamo abbandonati – dice una studentessa – perciò oggi siamo qui. Perché anche senza istituzioni la periferia esiste e tu ci dimostri che da qui può farsi spazio anche il talento e non solo il “male” che quotidianamente ci viene raccontato».

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«Noi che veniamo dalla periferia siamo più forti - replica il rapper alla ragazza prima di concedersi ad un bagno di folla e selfie - proprio perché veniamo dalla periferia. Abbiamo una fame che gli altri non hanno. Io sono andato a lavorare a nove anni e a volte si pensa che venire dalla periferia sia uno svantaggio. La verità è che noi abbiamo la fame negli occhi e gli altri no».

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