Maradona in mostra ai Quartieri Spagnoli, l'ultima opera di Luigi Gallo

Linea notte Maradona, di Luigi Gallo
Linea notte Maradona, di Luigi Gallo
di Emma Onorato
Martedì 30 Marzo 2021, 22:02 - Ultimo agg. 1 Aprile, 09:22
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Nel cuore pulsante di Napoli, nei Quartieri Spagnoli, c'è un luogo sacro ai napoletani, un luogo dedicato al mito del calcio, un luogo che è stato intitolato con il suo nome: Largo Diego Armando Maradona (in via Emanuele de Deo).

Una sorta di tempio sacro dove aleggia il mito, l'idolo, l'atleta, il genio e l'artista del calcio. Qui, tra l'altarino e i fiori, si affollano le immagini del Pibe de Oro. Il noto e possente murale, che lo raffigura, sembra padroneggiare dall'alto. Uno slargo trasformato in un luogo di culto per chi ha amato e ama Maradona. Diego si è rivelato una fonte d'ispirazione per gli artisti e tra le opere esposte che lo raffigurano si può ammirare anche quella del giovane napoletano Luigi Gallo. «L'opera raffigura Maradona che guarda verso l'alto, verso il cielo - spiega Gallo - e il suo sguardo al cielo è separato solo da un pallone». Per l'artista il pallone rappresenta la passione dell'uomo, un tramite che lo conduce in direzione del divino.

Gallo segue uno stile che definisce linea notte: «Di solito lavoro di notte; l'ambientazione è notturna e prevale il color petrolio che sfuma nel grigio». Ad ispirare Luigi è stato il grande Diego, che non considera un semplice atleta, ma un vero artista e dichiara: «Un'artista è colui che riesce a trasmetterti emozioni. Anche se non ho mai visto Maradona dal vivo, ma solo attraverso filmati, mi ha emozionato come quando ammiro un'opera di Caravaggio o di Michelangelo». Luigi si ritiene un'artista fortunato perché la sua creazione, Linea notte Maradona, è stata esposta in un luogo considerato sacro per gli amanti di Diego. Ma non è la sua unica opera: a Buenos Aires, la città natale di Diego, è stata esposta anche un'altra sua creazione.

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Gallo ci tiene a lanciare un suggerimento, un messaggio, a tutti i ragazzini che popolano i Quartieri Spagnoli: «Bisogna seguire le proprie passioni, e non parlo semplicemente di calcio: solo seguendo la propria passione si riesce a diventare leggenda, a diventare eterni, come ci insegna Maradona.

Ma se non si riesce a diventare eterni, si è comunque sfruttata la possibilità di realizzare un sogno».

In Vico Lungo del Gelso è stata esposta anche un'altra opera di Gallo: Le anime di Napoli, una realizzazione in digitale stampata su legno (la scelta del materiale è stata pensata ad hoc per resistere alle intemperie e allo smog). L'idea nasce dalla richiesta di un suo caro amico, Fabio Zizolfi, tra i gestori dell'Associazione Quartieri Spagnoli: «Rappresenta Napoli, qui nei Quartieri Spagnoli, con una tua creazione». 

 

Luigi ha cercato di pensare come rappresentare la città e ha deciso che il modo migliore per farlo era chiederlo direttamente ai napoletani, coinvolgendo circa cento persone. La sua opera racchiude le varie risposte ricevute da chi ama Napoli. Emerge la passione per il teatro con la maschera di Pulcinella che, legata con un cuore al mandolino, collega alla celebre musica napoletana nota in tutto il mondo. Gallo indica il presepe, simbolo della tradizione artigianale e artistica della città.

«Un'opera che mette in contrasto l'inferno e il paradiso di Napoli - racconta Gallo - la figura centrale è la tazzina di caffè, a forma di vascello, accompagnata dalle anime dei napoletani». Luigi spiega che il forno richiama alla lava di sua maestà il Vesuvio, pronto ad accogliere la pizza, diventata patrimonio dell'umanità ed infine, per riallacciarsi ad alcune risposte ricevute, ha rappresentato il mondo: «Perché Napoli la ritrovi un po' ovunque» conclude.

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