Rajae di nuovo a Ischia: «Il turismo è cambiato, ma l'isola è al top»

La giornalista ha condotto la prima serata del Premio Ischia

Rajae Bezzoz e Elio Valentino al Premio Ischia
Rajae Bezzoz e Elio Valentino al Premio Ischia
di Tiziana Iovine
Lunedì 26 Giugno 2023, 20:10 - Ultimo agg. 28 Giugno, 07:17
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La 44 edizione del premio Ischia internazionale di giornalismo si è appena conclusa e tra le sue protagoniste c’è stata sicuramente Rajae Bezzaz, personaggio televisivo, attrice e conduttrice radiofonica. inviata di  «Striscia la notizia». Rajae sempre più spesso torna ad Ischia, l’isola più bella del mondo - secondo Travel Leisure - «piena di cultura, natura e belle persone». Quello che trova incredibile è che ci siano sei Comuni che «se collaborano possono produrre un qualcosa di positivo altrimenti non si va da nessuna parte, ogni testa un tribunale, come si dice in Sicilia. Bisogna essere molto intelligenti per lavorare insieme…Ischia è solo all’inizio di questo nuovo percorso post covid, è un nuovo mondo, anche il turismo è cambiato e vorrei vedere Ischia sempre più in alto perché è amatissima anche all’estero», dice entusiasta.

Parlando di sè spiega che il suo lavoro «lo ha nel dna, sin da piccola guardando le giornaliste dei tg in Marocco pensavo che un giorno sarei stata al posto loro, sono sempre stata curiosa e attenta a quello che succedeva nel mondo e ho sempre voluto raccontarlo, dando delle chiavi di lettura diverse per permettere allo spettatore di farsi un’idea sua e compiere così delle scelte consapevoli».

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La nostalgia del Marocco c'è anche se l’Italia «l’ho scelta e mi ha resa una persona nuova con una cultura ormai diversa e quindi sarebbe per me difficile tornare a vivere nella mia terra d'origine».

Oltre a condurre la prima serata del Premio Internazionale di Giornalismo, ha presentato un Podcast dedicato alle differenze che ancora oggi ci sono con tra l’uomo e la donna in tutto il mondo e anche in Italia.

A tal proposito sta studiando e portando avanti anche un suo progetto personale sulle donne marocchine che hanno figli nati fuori dal matrimonio e per questo sono discriminate dalla società insieme ai loro figli. «Ne avrete presto notizie e spero di coinvolgervi tutti», conclude. 

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