Teatro San Carlo di Napoli in sciopero ma si suona in strada

L'orchestra del teatro suona «O sole mio» ed è subito un gran successo

Lo sciopero dei lavoratori del teatro San Carlo
Lo sciopero dei lavoratori del teatro San Carlo
Maria Pirrodi Maria Pirro
Lunedì 23 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 24 Ottobre, 07:28
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Lo show è fuori dal San Carlo. Con l'orchestra del teatro che suona il canone di Pachelbel, l'intermezzo della Cavalleria rusticana e la canzone napoletana più famosa nel mondo, «O sole mio». Ed è subito un gran successo perché la musica richiama il pubblico di strada: cittadini e turisti si dispongono in semicerchio, pronti ad applaudire e filmare l'esibizione. Ma le note in una domenica di ottobre sono straordinarie quanto dolenti, e tutte intonate per protesta: contro il governo e contro la fondazione lirica. L'agitazione in Italia è motivata dal mancato rinnovo del contratto nazionale, atteso da vent'anni, e ha già portato i sindacati a proclamare lo sciopero per le prime dell'intera stagione lirico-sinfonica. Tant'è che al Teatro Regio di Torino sabato scorso ha fatto saltare «La bohème» con lo storico allestimento di Giuseppe Patroni Griffi con Andrea Battistoni sul podio. E al Massimo di Palermo colpisce domani il «Don Giovanni» diretto da Riccardo Muti.

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Al San Carlo è cancellata mercoledì 25 ottobre «Maometto II», l'opera di Gioachino Rossini affidata al regista Calixto Bieito, famoso per i suoi allestimenti moderni e visionari mai visti in città, con Michele Mariotti sul podio. Qui la mobilitazione nazionale si unisce alla contestazione locale che riguarda la decisione di non assumere gli artisti precari «anche da 15 anni», e anche quelli risultati idonei ai concorsi del 2022 che, con i vincitori, non hanno coperto tutti i posti disponibili. Una scelta comunicata alla rsu, motivata dalla volontà di rispettare le leggi, ma che ha spinto i lavoratori a scrivere al sindaco Gaetano Manfredi che presiede la fondazione lirica.

Nella lettera, si parla di «clima lavorativo invivibile» e si avvisa: le proteste continueranno. Fuori e dentro il teatro. 

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