Autonomia differenziata, De Luca serra i ranghi: «Al Sud c'è chi non lotta, basta chiedere la carità»

«Chi è nelle istituzioni preferisce spesso la logica da maggiordomo per avere risorse piuttosto che difendere i diritti come si fa da uomini e non da servi»

Il governatore Vincenzo De Luca
Il governatore Vincenzo De Luca
di Dario De Martino
Giovedì 29 Febbraio 2024, 07:00 - Ultimo agg. 18:27
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«Bisogna combattere, non chiedere la carità». E ancora. «Qui nessuno ha voglia di combattere. C'è questa ipocrisia per cui tutti dobbiamo essere amici di tutti. Chi è nelle istituzioni preferisce spesso la logica da maggiordomo per avere risorse piuttosto che difendere i diritti come si fa da uomini e non da servi». Parole e musica di Vincenzo De Luca. Mentre pronuncia queste parole, nella cornice della Fondazione Banco Napoli, uno degli spettatori della conferenza sussurra all'amico seduto accanto: «Sta parlando del sindaco Manfredi». La suggestione non sembra peregrina. Basti ricordare che il primo cittadino di Napoli non ha partecipato alla manifestazione che due settimane fa il governatore ha promosso a Roma contro l'autonomia differenziata e il mancato accordo tra Governo e Regione sui fondi sviluppo e coesione. E nemmeno De Luca smentisce il riferimento al primo cittadino. Quando, al termine dell'appuntamento, gli si chiede se si riferiva a Manfredi, il governatore preferisce non rispondere e si allontana dal capanello di giornalisti. Poco dopo, ad altra domanda diretta sul soggetto a cui si riferiva nel parlare di «atteggiamento da servi», De Luca aggiunge, senza citare nessuno: «Sono tipologie di comportamenti diversi quando si è di fronte ad atteggiamenti discriminatori. Ognuno decide come rispondere. La Campania ha deciso che dopo un anno e mezzo di tempo perso era necessaria anche la mobilitazione».

Ma non c'è solo Manfredi nel mirino del governatore. Il convegno “L'autonomia regionale differenziata, solidarietà e territori”, moderato dal direttore del Mattino Francesco de Core, è l'occasione per De Luca anche per rispondere indirettamente al ministro Sangiuliano. Il titolare della Cultura aveva parlato di «vistose assenze» facendo riferimento al governatore che non aveva partecipato all'arrivo a Napoli del treno del ricordo in memoria delle Foibe, mandando in rappresentanza l'assessore Felice Casucci. «Abbiamo ricordato in questi giorni la tragedia delle Foibe. È giusto ricordare ciò che hanno fatto i comunisti e nazionalisti titini. Ma facciamo male a non ricordare la responsabilità più grande, chi ha prodotto la mutilazione della patria, i fascisti». Gli attacchi più duri, però, De Luca li riserva all'argomento del convegno: l'autonomia differenziata. Il presidente della Regione si rivolge a un gruppo di giovani in fondo alla sala: «O combattiamo insieme o dovete preparare il trolley e andare via. E non basta più andare Lombardia, ormai bisogna spostarsi in altre parti d'Europa o del mondo. Ma io dico che finché c'è fiato bisogna combattere, non scappare». E rispetto allo scontro sul governo aggiunge: «Ci hanno individuato come punto di resistenza più duro contro l'autonomia differenziata e il centralismo burocratico. Non accetteremo questo ricatto». Parla di «clima di repressione» rispetto alla manifestazione dei sindaci e chiosa: «Con l'autonomia siamo al controrisorgimento. È a rischio la democrazia». Nel corso del confronto, tutti i partecipanti si sono schierati contro il ddl Calderoli. Dal padrone di casa, il presidente della Fondazione Orazio Abbamonte al rettore della Parhenope Antonio Garofalo passando per Giavanna De Minico (docente di diritto costituzionale della Federico II) e Gianluca Selicato (docente di diritto tributario dell'Aldo Moro di Bari). Particolarmente duro l'intervento che ha aperto il convegno, quello di Paolo Maddalena: «È una legge truffaldina», ha detto il presidente emerito della Corte Costituzionale secondo cui il disegno di legge «è qualcosa di più terribile perché il regionalismo rappresenta un'attuazione balorda di un'economia della sopraffazione».

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Intanto, ieri a Palazzo Santa Lucia si è svolto anche un incontro tra De Luca e Franco Ascolese, presidente dell'Ordine interprovinciale di Napoli delle 18 professioni sanitarie dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e prevenzione.

Si è parlato di sicurezza degli operatori sanitari, assunzioni di personale, reclutamenti di professionisti per garantire la sostenibilità dei corsi di laurea ai fini della formazione, ricerca e assistenza. «Il presidente De Luca si è ripromesso di valutare il reale fabbisogno occupazionale e di dare spazio alle nostre professioni con una serie di controlli e ricognizioni sulle dotazioni di personale sanitario attualmente impiegato delle aziende sanitarie». 

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