Comune di Napoli, neppure un euro per ricomprare le bandiere

Comune di Napoli, neppure un euro per ricomprare le bandiere
di Paolo Barbuto
Sabato 30 Gennaio 2021, 11:00 - Ultimo agg. 17:13
4 Minuti di Lettura

Quella bandiera del Comune di Napoli tutta stracciata sul pennone del palazzo del Consiglio comunale è diventata la rappresentazione dello stato di disperazione della città. Nessuno ci aveva badato, nessuno aveva pensato che sarebbe stato necessario sostituirla sicché non era previsto nemmeno un fondo cassa al quale attingere per comprarne una nuova.

Alla fine, in un mare di imbarazzo, è stato necessario mettere in movimento tutti gli uffici per trovare una soluzione che eliminasse l'impasse e consentisse alle strutture di via Verdi di far partire l'ordine d'acquisto per un nuovo vessillo, giallo e rosso, da piazzare lassù. 

La segnalazione della bandiera a pezzi è stata fatta dall'assessore regionale alla Legalità, Mario Morcone, il quale è stato anche travolto dalle polemiche per una frase fuori luogo («una simpatica ragazza bionda») riferita all'assessore Alessandra Clemente. Morcone, lo leggete nell'articolo qui sotto, si è scusato con l'assessore. Il Comune, però, non si è scusato con i cittadini per aver ridotto a uno straccio il simbolo stesso della città di Napoli.

Ingenuamente avevamo pensato che in un cassetto di palazzo San Giacomo fossero custodite un po' di bandiere di riserva da utilizzare in casi di emergenza come questo.

Sbagliavamo: abbiamo scoperto ieri che non esistono vessilli sostitutivi per puntellare eventi imbarazzanti come quello mostrato ieri dal nostro giornale. Per cambiare una bandiera bisogna seguire lunghi e intricati percorsi burocratici che passano innanzitutto per il reperimento dei fondi necessari.

Prima di raccontarvi come è stato trovato il denaro, però, vogliamo spiegarvi che abbiamo cercato di indagare per conoscere il costo di un drappo analogo a quello da sostituire: abbiamo effettuato numerose telefonate e abbiamo individuato prezzi che variano dai 70 ai 180 euro. Noi ovviamente non sappiamo qual è il costo che il Comune ha dovuto sopportare per sostenere l'acquisto, ci siamo però chiesti come mai, di fronte alle difficoltà di reperire i fondi per cancellare quell'imbarazzo, nessuno degli amministratori partenopei abbia pensato al beau geste di offrire personalmente una bandiera alla città: siamo consapevoli che si tratta di un argomento scivoloso perciò ribadiamo, è giusto che si siano cercati fondi pubblici. Però se ci fosse stato un intervento interno, per un acquisto dal valore irrisorio, forse sarebbe stato un gesto carino.

Video

Quando hanno letto Il Mattino, ieri a via Verdi si sono resi conto che bisognava intervenire sulla bandiera; hanno aperto il cassetto dei fondi economali per andare subito a comprarne un'altra però hanno scoperto che quel cassetto era già vuoto dopo ventinove giorni del nuovo anno. Ecco, allora, che è partita la macchina del reperimento di denaro che è stato trovato attingendo ai fondi pluriennali grazie ai quali si è potuto, finalmente, predisporre l'acquisto di un nuovo vessillo giallo e rosso.

Non è stato possibile, però, portare via immediatamente quello vecchio e malridotto: le norme impongono che sulla facciata d'ingresso del palazzo del Consiglio sventoli la bandiera del Comune, non si può lasciare qual pennone vuoto, sicché prima di vedere cancellata quella vergogna, sarà necessario attendere l'arrivo della nuova bandiera e provvedere alla sostituzione contestuale, per non violare nessuna norma.

Incuriositi dalla questione della bandiera di via Verdi abbiamo provato a capire qual è lo stato delle bandiere ufficiali sui palazzi ufficiali in tutta la città di Napoli. Non abbiamo trovato situazioni di sconcio altrettanto imbarazzanti.

Sul portone del palazzo della Città Metropolitana sventolano bandiere in buono stato così come, ovviamente, sono ben tenute quelle che sovrastano gli accessi delle sedi delle forze dell'ordine e di polizia.

Piccolo dettaglio significativo solo per quanto riguarda la sede della Regione Campania a via Santa Lucia: sull'ingresso principale sventolano bandiere in buono stato (che, a dire la verità, contrastano un po' con la fatiscenza generale dell'edificio). Sull'ingresso laterale, invece, i tre pennoni sono desolatamente vuoti: non è obbligo mettere le bandiere anche lì, ma forse sarebbe meglio eliminare i pennoni perché quelle aste senza vessilli non sono gradevoli. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA