De Luca: «Segretario Pd? Non escludiamo niente»

L'endorsement durante l'intervento ad Omnibus su La7

Vincenzo De Luca su La7
Vincenzo De Luca su La7
di Adolfo Pappalardo
Domenica 17 Dicembre 2023, 09:00
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«Meglio lavorare sulle cose serie» aveva sempre risposto Vincenzo De Luca quando gli si chiedeva di una sua corsa alla segreteria nazionale del Pd. L'aveva sempre escluso, insomma, quando se ne era parlato, con una certa insistenza, all'indomani del congresso post Enrico Letta. E ieri il governatore non solo conferma che quest'ipotesi l'ha accarezzata ma, stavolta, non la esclude.

«Io segretario del Pd? Quante volte ci ho pensato, ma la propensione al masochismo non è arrivata fino a questo punto, mi sono fermato a metà strada.

Ma non escludiamo niente», dice infatti ieri durante un suo intervento ad Omnibus su La7. 

Proprio a Napoli era stato il collega della Puglia Michele Emiliano, siamo nell'ottobre 2022, a lanciare pubblicamente la sua corsa al vertice del Nazareno. E l'ex sindaco di Salerno, nella sua eterna lotta contro il suo partito, un pensierino l'aveva fatto eccome salvo poi mollare l'idea anche per «le regole cervellotiche», parole sue, imposte nell'ultimo congresso che ha incoronato la nemica Elly Schlein. E ieri, ne approfitta anche per rimarcare i suoi attacchi ai vertici del partito che hanno ribadito il no al terzo mandato a palazzo santa Lucia.

«Siamo impegnati in un lavoro di governo importante in quella che è la frontiera politica credo più complicata d'Italia. Sfiderei tutti a venire a governare qui a Napoli, a fare i conti con comitati, sottocomitati, liste di lotta, figli di buona donna e compagnia bella. È una battaglia complicata, ma è una sfida. Non escludiamo niente intanto facciamo - rimarca il governatore - una battaglia per diventare forza politica credibile e autorevole, non imbarazzante come è oggi, e per persuadere la maggioranza del popolo italiano che è possibile un governo che migliori un po' di più la vita delle persone, soprattutto più deboli». 

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Subito dopo sguaina la spada contro la segretaria rimarcando i suoi attacchi messi anche nero su bianco nel suo libro contro il Pd. «Che rapporti ho con Schlein? Nessuno. Non ho la fortuna di godere di intimità particolari con l'onorevole Elly Schlein, anche perché i suoi allievi campani sono protagonisti di atteggiamenti di volgarità, di cafoneria e di stupidità politica a livelli inimmaginabili», attacca sempre il governatore che rimarca come la segretaria «non può fare Alice nel paese delle meraviglie, deve parlare, fare nomi e cognomi, e deve soprattutto fare uno sforzo di conoscenza rispetto al sacrificio, al lavoro, alla mutilazione di vita che ha comportato per qualcuno di noi l'impegno politico e istituzionale». Infine l'accusa di non aver messo in campo «alcun rinnovamento nel Pd». «Venivamo da una sconfitta drammatica, c'era voglia davvero di aria nuova ma la contraddizione è che tutti i responsabili del disastro elettorale del Pd di questo decennio sono - dice ancora - tutti in campo, sembrano tutti turisti svedesi capitati qui per caso». Infine ribadisce ancora, come già fatto nelle ultime settimane dall'uscita del libro, che nulla sia cambiato: «Oggi tutte queste forze rimangono in campo e in qualche misura condizionano la vita del partito». 

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