Dialoghi sull'abitare a Napoli, i Comuni fanno rete: «Più fondi e mezzi»

La reunion dei sindaci progressisti voluta fortemente da Manfredi

I sindaci Antonio Decaro e Gaetano Manfredi insieme a Napoli
I sindaci Antonio Decaro e Gaetano Manfredi insieme a Napoli
di Luigi Roano
Mercoledì 14 Giugno 2023, 10:00
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«Dialoghi sull'abitare» - svoltasi all'Albergo dei Poveri - alla fine si è dimostrata molto più di una rassegna sul pianeta casa. L'ha voluta fortemente il sindaco Gaetano Manfredi questa reunion dei sindaci progressisti: di fianco all'ex rettore il presidente dell'Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro con il quale è consolidato l'asse amministrativo e anche politico. Reunion che alla fine ha prodotto un manifesto con una serie di richieste da portare al Governo con la finalità politica da parte dei Comuni di potere gestire senza filtri le politiche abitative delle città. Il supporto dell'Anci è fondamentale, ma con Manfredi e Decaro e quindi insieme a Napoli e Bari hanno aderito al manifesto le Amministrazioni di Bologna, Catanzaro, Firenze, L'Aquila, Milano, Palermo, Potenza, Roma, Torino, Venezia coordinate dall'Anci, nella sostanza un gran bel pezzo del Paese. L'obiettivo dei Municipi, questa la richiesta al Governo, è quella di potere gestire le politiche abitative delle città senza filtri. Politiche che tengano tenendo conto dei più fragili, degli studenti, del tema degli affitti brevi. Concretamente cosa significa? Per esempio «rifinanziare il Fondo Affitti e morosità incolpevole». Poi «interventi per il recupero e la razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di Edilizia residenziale pubblica dei Comuni; assegnare ai Comuni l'acquisizione e la gestione dell'edilizia sociale; prevedere, oltre alla possibilità di assegnazione gratuita ai Comuni degli immobili pubblici inutilizzati, anche quella degli immobili invenduti o oggetto di aste giudiziarie». E naturalmente «disporre dei fondi per le manutenzioni del patrimonio pubblico, utilizzabili anche per operazioni di efficientamento energetico, in modo permanente e strutturale per superare il processo di regionalizzazione delle politiche sulla casa con una legge quadro sull'Edilizia residenziale pubblica». Il turismo è la ricchezza della città e ne sa qualcosa Manfredi che chiede di «istituire una regolamentazione nazionale sugli affitti brevi». Per Manfredi «Sul tema degli affitti brevi vediamo l'esperienza di altri Paesi: ad esempio, la Francia ha limitato il numero di giorni nei quali una persona può affittare il proprio appartamento come affitto breve a 4 mesi, 120 giorni. È un numero su cui si può ragionare». Manfredi da ingegnere va sui numeri: «È stato calcolato che 120 giorni di affitto breve equivalgono a un affitto lungo, quindi lo rende concorrenziale. È come il tema di avere una libreria o uno che vende le pizzette: se lasci al libero mercato, abbiamo tutti b&b, tutti affitti brevi e tutte pizzette. Per questo 120 giorni può essere un numero su cui si può ragionare». 

«Ci vuole una norma che ci consenta di negare l'apertura e di contingentare il numero di b&b in determinate aree territoriali, in modo che arrivati a una certa soglia non se ne possano aprire più, oggi noi sindaci non abbiamo strumenti per limitare il numero di b&b».

Il sindaco disegna uno scenario paradossale: «Se ci fossero i requisiti per aprire, potrebbe esserci anche un quartiere di soli bed & breakfast. Nei centri storici è molto difficile anche per il ceto medio trovare una casa con fitti accessibili o da acquistare». L'ex rettore teme che Napoli in questo contesto possa addirittura mutare anche antropologicamente: «Nei centri storici prima si trovavano case da comprare e affitti a buon mercato per tutti. Oggi i prezzi sono molto elevati e la conseguenza è l'espulsione dal centro storico dei residenti che cambia anche il mix sociale tipico della nostra città». Secondo Manfredi «la trasformazione delle città, soprattutto di quelle storiche e turistiche, il grande tema dell'inflazione, la mancanza di una politica della casa da decenni, ha creato questa grande difficoltà. In passato sono stati fatti errori abbiamo creato quartiere dormitorio che hanno prodotto degrado anche sociale e dobbiamo porre rimedio a questi errori». 

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