Napoli Est, uno spiraglio per il cimitero dei colerosi di Barra: progetto di un privato

Ad annunciarlo l'assessore comunale Santagada che ha la delega ai cimiteri

Il cimitero dei colerosi
Il cimitero dei colerosi
di Alessandro Bottone
Martedì 13 Giugno 2023, 16:36
3 Minuti di Lettura

Buone speranze per il recupero e la valorizzazione del Cimitero dei Colerosi, bene storico dimenticato posto in Cupa Sant’Aniello a Barra, quartiere nella zona orientale di Napoli. Esiste all'orizzonte un progetto per curare il camposanto dove, nel corso dell'Ottocento, sono stati interrati i morti da colera. Da tempo abbandonato, lo spazio è stato più volte al centro della cronaca locale non soltanto per le condizioni di degrado.

Ad annunciare l'esistenza di un progetto è stato l'Assessore del Comune di Napoli con deleghe all'ambiente e ai cimiteri, Vincenzo Santagada, nel corso dell'iniziativa svolta ieri nella sede della Municipalità di Napoli Est, ossia la presentazione del servizio di porta a porta che, da ieri, è stato ufficialmente avviato per migliorare la raccolta differenziata nella zona Est del capoluogo campano. «Mi sono interfacciato con il Presidente Fucito ma anche con alcune associazioni presso il mio assessorato per quanto riguarda il recupero del cimitero dei Colerosi», ha detto l'esponente della giunta comunale guidata da Gaetano Manfredi. «Ho avuto un incontro anche con i sindaci limitrofi - ha specificato Santagada - in quanto c'è un'azienda che ha proposto un progetto di riqualificazione del cimitero dei Colerosi.

Stiamo attendendo - ha spiegato l'assessore - anche il parere della Sovrintendenza. Appena l'attività sarà completata chiaramente faremo un incontro non solo con la Municipalità, se il Presidente ritiene anche di convocare i comitati, per illustrare questo progetto che ha come finalità il recupero del cimitero dei Colerosi ma soprattutto la gestione finale passerà in capo alla municipalità», ha concluso l’Assessore.

Al momento non sono stati illustrati altri dettagli del futuro intervento di recupero dello spazio che, in più occasioni, è stato ripulito dai volontari: prima le associazioni e poi gli operai di una azienda prossima al sito storico. Quest'ultima operazione è stata particolarmente criticata dagli attivisti e dalla Municipalità di Napoli Est, guidata da Sandro Fucito, preoccupati della delicatezza dei manufatti conservati nel cimitero, ossia le tombe con le iscrizioni dei defunti. Di qui la necessità di un progetto di più ampio respiro per assicurare decoro e igiene nel camposanto posto a due passi da via delle Repubbliche Marinare, al confine con i Comuni di San Giorgio a Cremano e Portici.

Allestito in seguito dell’epidemia di colera del 1836 che sconvolse Napoli e dintorni, il cimitero dei colerosi di Barra accoglie i resti di migliaia di vittime tra cui quelle del fisico Macedonio Melloni, primo direttore dell’Osservatorio Vesuviano ricordato da un cippo funerario, e dell'artista tedesco Theodor Martens. Assolta la propria funzione quale camposanto pubblico, il bene avrebbe dovuto ospitare un giardino della memoria. Così non è stato e, viste le condizioni di abbandono, gli attivisti hanno sollecitato gli enti locali ad attivarsi. Per ultimi Vincenzo Morreale del comitato civico San Giovanni a Teduccio e Marco Sacco dell'associazione Voce nel deserto che hanno fatto appello all'amministrazione comunale per conoscere il destino della struttura comunale, in passato usata per sversare rifiuti pericolosi.

Dunque, occorre attendere il proseguimento dell'iter per l'approvazione del progetto. Come specificato dall'Assessore, è volontà di Palazzo San Giacomo presentarlo pubblicamente insieme all'ente municipale e ai comitati.

© RIPRODUZIONE RISERVATA