Elezioni europee 2024, Forza Italia a sorpresa candida l’ex assessore di De Luca in Campania

Sonia Palmeri ha appena aderito al partito

Antonio Tajani e Sonia Palmeri
Antonio Tajani e Sonia Palmeri
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 3 Gennaio 2024, 23:04 - Ultimo agg. 4 Gennaio, 10:30
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Stress test, midterm elections. Definitele come volete ma le elezioni Europee saranno stavolta il vero termometro del gradimento per i partiti (tutti) e per i rispettivi leader. A cominciare da Giorgia Meloni, dopo quasi due anni a capo del governo, passando per la sua avversaria Elly Schlein che misura per la prima volta la sua leadership del Pd sino a Forza Italia, alla prima vera prova dopo la scomparsa del suo fondatore. E, ancora, l’M5s che deve tastare il suo gradimento del Sud dopo che, caso più unico che raro, su 6 uscenti ben 4 hanno cambiato partito. E, infine, si giocano la ghigliottina del 4 per cento Azione e Italia Viva (alleato con Clemente Mastella) per evitare proprio il rischio della soglia di sbarramento. Nomi, candidature che saranno davvero in campo dalla metà di marzo: i partiti, infatti, sono alle prese in queste ore nella chiusura di risiko più complicati. In totale si vota infatti in cinque regioni, 3.700 comuni (di cui 27 capoluoghi di provincia e sei capoluoghi di regione) e le urne potrebbero coincidere con il voto Ue previsto tra il 6 e il 9 giugno. 

Tra le forze di governo si gioca la vera sfida interna. Nel 2019 infatti la Lega volò al 23,5 per cento mentre Fdi si fermò al 7,5 (un punto e mezzo sotto Fi): ma stavolta le parti tra Salvini e Meloni sono destinate a invertirsi. Iniziamo da Forza Italia dove capolista sarà sicuramente Fulvio Martusciello, capo delegazione uscente. In pista anche le due uscenti Isabella Adinolfi e Lucia Vuolo. Ma la vera novità azzurra è la candidatura di Sonia Palmeri, ex assessore regionale deluchiana da poco entrata in Fi con tanto di benedizione di Antonio Tajani.

In casa Lega sicura la ricandidatura di Valentino Grant, deputato Ue uscente ed ex responsabile del partito in Campania e la discesa in campo, con la nuova casacca, di Aldo Patriciello, anche lui uscente ma con Fi. Mentre da Salerno scalpita l’ex rettore Aurelio Tommasetti. Ma la vera novità al Sud, anche se il diretto interessato ha smentito, potrebbe essere il generale Roberto Vannacci

In Fdi, invece, resta anzitutto da sciogliere il nodo di Giorgia Meloni capolista in tutte le circoscrizioni o altrimenti per il Mezzogiorno potrebbe la sorella Arianna. Sicuramente in corsa Alberico Gambino, vice coordinatore regionale Fdi e Ines Frongillo, vicecoordinatrice irpina di Fdi. E, ancora, Elena Scarlato e Gabriella Peluso, già candidate alle ultime politiche. 

Nel Pd a meno di una candidatura della Schlein il capolista dovrebbe essere il giornalista Sandro Ruotolo, seguito dalla vicepresidente Ue uscente Pina Picierno. In terza posizione, ma ancora nella fascia sicura, il sindaco di Bari Antonio Decaro e poi, in quota De Luca (al posto dell’uscente Roberti che non si ricandida) l’assessore regionale Lucia Fortini o potrebbe prendere quota l’ipotesi di Piero De Luca. E, ancora l’ex parlamentare Lello Topo.

Ma, attenzione, mancano ancora molti nomi, e dei 18 da mettere in lista, la Campania deve garantirne almeno la metà. 

Azione e Italia Viva schierano sicuramente i due attaccanti migliori: rispettivamente, Giosi Ferrandino, europarlamentare uscente e sindaco di Ischia e Nicola Caputo, assessore regionale all’Agricoltura. Molto più complicato, infine, il ragionamento tra le mura grilline. Senza una pattuglia di uscenti (tranne la napoletana Laura Ferrara che ha esaurito il tetto del doppio mandato) tutto verrà affidato dal voto interno. Con una suggestione che in queste ore aleggia in casa M5S: una deroga ai due mandati. Per sfruttare l’esperienza dei molti senatori e deputati uscenti che non si sono ricandidati alle ultime politiche proprio per le regole interne. 

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