Di Maio, un collegio “segreto” per evitare il duello con Conte

Di Maio, un collegio “segreto” per evitare il duello con Conte
di Valentino Di Giacomo
Sabato 20 Agosto 2022, 23:59 - Ultimo agg. 22 Agosto, 08:40
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Ognuno attende che l’altro faccia la prima mossa. È guerra di nervi tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, con quest’ultimo che non ha ancora scelto il collegio uninominale nel quale si presenterà agli elettori e, di conseguenza, neppure l’ex premier ha deciso se e dove presentarsi per fare un bel dispetto al suo ex capo politico. La prospettiva che Conte, forse, cerca mentre Di Maio, invece, evita, è quella di una sfida a singolar tenzone tra capo politico ed ex capo politico del Movimento 5 Stelle. E sono due prospettive completamente opposte perché Conte può fare affidamento di essere eletto anche in uno dei cinque listini del proporzionale dove, di impero, si è piazzato da capolista. Non è così per Di Maio che invece avrà probabilmente difficoltà a ritornare in Parlamento attraverso i listini del proporzionale dal momento che non è per nulla scontato che Impegno Civico (il partito creato insieme a Bruno Tabacci) possa superare la soglia di sbarramento prevista dal rosatellum del 3 per cento. Ci vuole poco a capire che è nell’uninominale che Di Maio si gioca «la partita della vita». E per il ministro trovarsi di fronte in una sfida diretta l’ex premier renderebbe di certo il risultato più incerto. Conte aspetta Di Maio, vuole capire dove l’altro si presenterà e fare la sua di mossa: quella già ribattezzata «la mossa del giaguaro». 

Di Maio, intanto, nicchia e tiene nascoste le sue carte. È una sorta di gioco dell’oca nel quale, probabilmente, il ministro degli Esteri vorrebbe evitare di finire sulla stessa casella di Conte. Un’attesa che pesa anche per il Partito democratico alle prese con la compilazione delle liste e delle caselle da spuntare per i collegi uninominali. «Stanno cambiando diverse caselle nell’uninominale - viene spiegato anche dal Pd campano - e non è stato ancora deciso dove sarà Di Maio». Al ministro degli Esteri, se vorrà provare ad essere rieletto in Campania, sono state offerte alcune alternative: il collegio per la Camera di Acerra (dove è ricompresa la sua Pomigliano) oppure il collegio partenopeo di Chiaia. Di Maio, però, fino a ieri sera non ha ancora manifestato le proprie intenzioni. Viene fatto sapere che scioglierà probabilmente le riserve soltanto oggi, ma nulla esclude che si potrebbe andare avanti fino a ridosso della presentazione delle liste fissata domani alle 20. Il problema, però, non è soltanto attendere le determinazioni del ministro degli Esteri nell’ottica della possibile sfida con Conte, ma che alla finestra ci sono anche gli esponenti degli altri partiti che dovranno probabilmente scegliersi il collegio che non prenderà Di Maio. Ad esempio in attesa c’è anche Paolo Siani, l’indipendente in quota Pd, negli ultimi giorni sballottato prima in un collegio poi in un altro.

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Intanto, pur non avendo ancora comunicato i propri candidati per i collegi uninominali, anche in casa Movimento 5 Stelle c’è da decidere il gioco di incastri. In attesa che Giuseppe Conte scelga se avvalersi anche di correre in un collegio uninominale o restare soltanto da capolista in Campania 1, rinunciando a sfidare il suo «miglior nemico» Luigi Di Maio, qualche nome di chi sarà inserito nei collegi comincia a filtrare. Carmela Auriemma dovrebbe portare il vessillo M5s nel collegio di Acerra, Elena Vignati in quelli di Casoria (ma è in vacanza fuori e non si sa se riuscirà a firmare il modulo di accettazione) e lo storico attivista Dario Carotenuto dovrebbe guidare il collegio che ricomprende Napoli Est.

L’attesa, però, è per la possibile sfida Conte-Di Maio.

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