Giovanbattista Cutolo, i genitori da Mattarella al Quirinale: «Ora una legge contro i baby killer»

Il concerto della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli al Quirinale

L'abbraccio tra Sergio Mattarella e la mamma di Giogiò
L'abbraccio tra Sergio Mattarella e la mamma di Giogiò
di Luigi Roano
Lunedì 2 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 15:33
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A un mese esatto dall'assassinio di Giovanbattista Cutolo - il musicista di 24 anni della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli - il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto i genitori e la sorella di Giògiò, così lo chiamavano gli amici, al Quirinale. Giovanbattista è stato ucciso in piazza Municipio a colpi di pistola dopo una lite per futili motivi da un altro giovane, un diciassettenne. Poi alla memoria del musicista è stato dedicato il primo concerto del Quirinale della stagione 2023-2024. Un appuntamento speciale fortemente voluto da Mattarella. Con un programma molto significativo con musiche di Bach e una trascrizione per quartetto di fiati dello stesso Giovanbattista Cutolo, Haydn e Strauss oltre a compositori della Scuola napoletana come Durante, Paisiello e Pilati. Il concerto ha visto la partecipazione straordinaria di Alessio Allegrini, primo corno dell'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che ha eseguito l'Adagio del Concerto per corno di Mozart. Corno, strumento prediletto dal giovane Cutolo, che è stato al centro dei brani proposti. A suonare anche i suoi amici della Scarlatti. Un segnale forte del Colle, Mattarella non dimentica Napoli e i suoi problemi ma nemmeno le sue virtù ed eccellenze. Prima che le note avvolgessero in una atmosfera di grande commozione il Quirinale l'incontro privato della famiglia con il Capo dello Stato. «È stato struggente - racconta Daniela Di Maggio la mamma di Giovanbattista - un'emozione unica. Ascoltare il pezzo di Bach trascritto da mio figlio è stato qualcosa di speciale. Ringrazio il presidente Mattarella che ha voluto questo appuntamento in ricordo di Giogiò». Nel corso del colloquio privato durato oltre dieci minuti, il capo dello Stato ha rappresentato la sua vicinanza alla famiglia di Giogiò: «Mattarella - spiega la signora Di Maggio - ci ha detto che quanto accaduto a mio figlio ha toccato l'Italia intera e non solo Napoli, e che il concerto era un segnale all'insegna del bello che deve prevalere sul brutto». La signora Di Maggio non ha perso l'occasione per chiedere al Presidente giustizia e ricordare al capo dello Stato la manifestazione in programma il 9 a Roma per chiedere l'approvazione di una legge che preveda l'ergastolo per i killer minorenni, la sua battaglia personale da quando è morto il figlio. «Ho chiesto al Presidente - racconta mamma Daniela - di starmi vicino perché la necessità di una legge sull'età minorile è un tema che va affrontato assolutamente. Abbiamo detto al Presidente che siamo in presenza di una bomba sociale dove i ragazzini escono armati e se non si interviene con una revisione delle norme che regolano l'omicidio volontario, quello di mio figlio non resterà un caso isolato perché rimarrà intatto tra i più giovani il senso di impunità dilagante». Un grido di dolore raccolto dal Presidente che al suo fianco ha voluto anche il sindaco Gaetano Manfredi accompagnato dalla moglie Cettina Del Piano

 

Mattarella ha voluto la presenza del sindaco nell'incontro con i genitori di Giovanbattista come atto non solo formale - questo trapela - ma di impegno sostanziale. Il sindaco rappresenta la città ed è l'interfaccia con tutte le Istituzioni del Paese. Con Gaetano Manfredi il presidente ha parlato per una decina di minuti, il sindaco gli ha descritto la situazione di Napoli e gli sforzi messi in campo dall'amministrazione.

E le richieste fatte al governo di rafforzare i presidi delle forze dell'ordine in città. Ma non è con la sola repressione che si salvano i giovani di Napoli serve un grosso impegno comune di tutte le Istituzioni sul fronte del sociale, soprattutto per contrastare la dispersione scolastica una delle piaghe più grandi della capitale del sud. Il dossier Napoli Manfredi lo ha trasferito nelle mani del Capo dello Stato che come sempre dimostra grande vicinanza alla città e alla sua gente. Mattarella nei momenti più bui non ha mai fatto mancare la sua presenza anche fisica in città. Per esempio, nel 2019 quando ci fu un omicidio di camorra al Rione Villa siamo nella zona orientale, sotto una scuola. Le mamme gli inviarono una lettera e lui venne a Napoli e al Rione Villa a dare una risposta concreta con la sua presenza. Insomma il Capo dello Stato c'è, il Presidente ha confermato la sua massima attenzione per la città. E con Manfredi si rivedrà già domani ancora al Quirinale per assistere alla proiezione del docufilm sulle Quattro Giornate di Napoli. L'occasione per un prossimo incontro più approfondito sul caso Napoli. Una città con milioni di turisti che però vive il dramma di tanti giovani che la lasciano perché non hanno opportunità reali di lavoro. 

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