Teatro Mercadante, De Luca contrattacca: «Risparmio due milioni, no a ricatti da cafoni»

«C’è una antica tradizione a Napoli: ognuno programma a capocchia e poi ricatta le istituzioni»

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca
di Luigi Roano
Giovedì 20 Aprile 2023, 23:57 - Ultimo agg. 22 Aprile, 09:11
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«Non è stato una taglio, ma una mutilazione» ha detto Roberto Andò quando gli è stato comunicato dalla Regione il taglio di 2 milioni al Mercadante, lo stabile di Napoli di cui è direttore. Ventiquattro ore dopo il presidente della Regione Vincenzo De Luca è passato al contrattacco. Con parole dure e offese personali rivolte allo stesso Andò anche se non lo ha mai citato. Offese sul piano personale e critiche pesanti sulla gestione del Mercadante. Parola a De Luca. «Ci sono dei cafoni a Napoli che immaginano di poter ricattare una istituzione. Ho cercato di spiegare che questa storia è finita».

L’ex sindaco di Salerno rincara la dose: «C’è una antica tradizione a Napoli.

Ognuno programma a capocchia e poi ricatta le istituzioni. Le conferenze stampa per ricattare mi fanno stare meglio, sono del tutto indifferente ai ricatti da sempre» e qui il riferimento ad Andò è chiaro. De Luca ha parlato a margine della presentazione del Comicon, riferendosi alle dichiarazioni di Andò rese alla stampa, quando il regista ha definito il taglio «un atto contro il Mezzogiorno, contro Napoli, contro la cultura». 

Il governatore carica a testa bassa: «La Regione - sottolinea - risparmierà due milioni perché non finanzia la cafoneria». De Luca poi ricorda che «il Consiglio di amministrazione del teatro ha cinque unità, uno solo è il rappresentante della Regione, siamo in forte minoranza, ma nonostante questo è l’ente che finanzia di più. Vergognoso fare polemiche in queste condizioni. Siamo alla follia». L’ira del Presidente della giunta regionale non si placa: «C’è gente abituata al parassitismo, che ha perso il senso della realtà. A maggio faremo una bella iniziativa dedicata a tutto il mondo del teatro, dello spettacolo, del cinema perché abbiamo rifinanziato la legge regionale di sostegno al settore. Quindi chi polemizza con la Regione oltre a essere cafone è anche un idiota» conclude De Luca.

Sopra le righe il linguaggio di De Luca. Ma a cosa si riferisce De Luca quando parla di rifinanziamento della legge regionale del settore? Alla delibera del 3 novembre dell’anno scorso dal titolo emblematico: «Piano strategico per la cultura e i beni culturali 2022-2023», si tratta appunto dei Poc, acronimo che sta per Programmi operativi complementari, quelli tagliati al Mercadante. Qui De Luca si è riservato nell’ambito del bilancio dell’Ente di trovare nuove risorse. Delle quali però nell’atto non ci sono tracce concrete, insomma è allo stato solo una buona intenzione. C’è invece nella delibera chiara la strategia politica dei tagli. Ovvero «si ravvisa di dover provvedere ad una prima programmazione delle risorse, a valere sul Programma Operativo Complementare 2014-2020, relativa alle attività degli Enti culturali di rilievo comunale e regionale; di riservarsi di provvedere con successiva deliberazione alla programmazione relativa alle attività degli Enti culturali di rilievo nazionale operanti sul territorio regionale, ai fini di una più organica programmazione delle risorse, anche in vista dell’istruttoria attualmente in corso per l’approvazione del Bilancio di previsione regionale».

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Con questa delibera il governatore è riuscito a finanziare il tetro Verdi di Salerno per 1,5 milioni e Luci d’artista sempre a Salerno per 2 in quanto manifestazione a carattere regionale. Lo stanziamento della delibera 164 è di 24 milioni e 670mila euro. Il bilancio della Regione è stato approvato a fine dicembre e la cifra per i Poc è salita a 29milioni e 170mila euro. Quindi sono stati già messi dentro altri 5 milioni, ne arriveranno altri per il Mercadante e il San Carlo enti di rilievo nazionale? La cosa certa a oggi è che a oggi i soldi non ci sono. Di qui la preoccupazione di Andò e soprattutto del sindaco Gaetano Manfredi che è corso ai ripari attingendo al bilancio del Comune e quello della Città metropolitana per una cifra di circa 1 milione. Un altro mezzo milione dovrebbe invece metterlo il Mic. Quando si dice “la fiducia è la prima cosa”. 

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