«Casa, Napoli protagonista alla Biennale di Venezia»

Lieto: summit su politiche abitative

Laura Lieto
Laura Lieto
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 23 Agosto 2023, 10:42
4 Minuti di Lettura

I diritti al centro delle politiche urbane. Questo è il senso del simposio dal titolo "Governare, progettare ed educare per il futuro delle città" organizzato per il 31 agosto dalla Biennale di Venezia nell'ambito della Biennale Architettura. Vi prenderà parte, tra gli altri, il vicesindaco e assessore all'Urbanistica di Napoli Laura Lieto, il cui intervento si concentrerà sul «diritto alla casa, un tema che a Napoli e in tutti i Sud del mondo è particolarmente importante», spiega lei stessa.

Oltre a Lieto, saranno presenti Claudia López (sindaco di Bogotà, Colombia), Ada Colau (ex sindaco di Barcellona), Soledad Núñez (ex Ministro dell'Edilizia abitativa e dell'Habitat del Paraguay), Dan Hill (Direttore della Melbourne School of Design), Rahul Mehrotra (professore di Design ad Harvard), Alcinda Honwana (Dipartimento degli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite), Richard Sennett (Professore emerito di Sociologia, Lse).

L'incontro è promosso dal Council on Urban Initiatives, piattaforma di ricerca e promozione dell'azione politica co-presieduta da Ricky Burdett e Mariana Mazzucato e nata nel 2021 dalla collaborazione tra Un-Habitat, Ucl Institute of Innovation and Public Purpose e Lse Cities con lo scopo di promuovere «città giuste, verdi e sane».

Vicesindaco, cosa serve per rendere Napoli una metropoli "giusta"?
«Il tema di questo incontro è la relazione tra politiche urbane e diritti. E il mio intervento si occuperà di giustizia urbana, di questioni di accesso a diritti fondamentali e risorse. A Napoli, come in tante metropoli, è necessario un accesso più equo alla casa, soprattutto nel momento in cui le città diventano mete del turismo globale e luoghi di concentrazione di povertà. Con la rigenerazione di Scampia, Taverna del Ferro e Ponticelli con fondi Pnrr, Napoli è la città italiana che ha investito di più sul sostegno alla casa popolare, con oltre 350 milioni. E ha anche messo in campo politiche inclusive: a settembre istituiremo, ad esempio, l'osservatorio comunale sulla casa, cui parteciperanno consiglieri comunali, sindacati per gli inquilini e associazioni di categoria».

Può darci qualche numero sull'emergenza abitativa?
«Gli ultimi dati disponibili di Federcasa, del 22, documentano che l'edilizia pubblica soddisfa solo il 14% della domanda di case popolari a Napoli. Il patrimonio residenziale di proprietà del Comune ammonta a circa 20mila alloggi, più altri 26mila dell'Agenzia campana per l'edilizia residenziale. Il bando di assegnazione della Regione si è concluso da poco, e sono state giudicate eleggibili 8500 domande. I numeri sono alti perché a Napoli, come nel resto d'Italia, da oltre 30 anni è assente dall'agenda nazionale una seria politica della casa. I dati sono critici, benché la nostra città non sia in crescita demografica. Segno, questo, del fatto che il governo dovrebbe tornare a occuparsi di questi temi».

Napoli, Barcellona, Bogotà: tre grandi metropoli del Sud che potranno misurare le rispettive esperienze di amministrazione. Anche di questo si parlerà alla Biennale?
«Sarà un'importante piattaforma per Napoli, che per vari aspetti ben rappresenta i Sud del mondo. È da questa prospettiva politica che bisogna far partire una nuova, più solida politica urbana fondata su innovazione e credibilità. Uno dei compiti più rilevanti per le amministrazioni locali è mettere in sicurezza i finanziamenti, rispettando i tempi di spesa e integrando le risorse, coniugando cioè interventi di natura fisica con politiche di promozione sociale».

Non perdere i finanziamenti: tema caldo e attualissimo per Napoli.
«Sì. Specialmente se si considera l'incertezza che arriva dal governo in queste settimane, che vorrebbe - come ha detto il ministro Fitto - trasferire su altre risorse i fondi di alcuni progetti già avviati del Pnrr. Parlando solo di urbanistica, abbiamo circa 400 milioni di euro investiti in città, prevalentemente in progetti già avanzati del Pnrr».

Quanto sono a rischio queste risorse?
«Dalle interlocuzioni portate avanti dal sindaco Manfredi, Napoli risulta una città virtuosa e abbiamo avuto rassicurazioni sul fatto che i nostri programmi non saranno de-finanziati. I progetti non sono a rischio di cancellazione, ma dal Pnrr si passerà probabilmente ad altre fonti di finanziamento, e questo farà rischiare di non avere le risorse per altre iniziative importanti, come nel caso del fondo di sviluppo e coesione».

© RIPRODUZIONE RISERVATA