Regionali Campania 2020, la coalizione di De Luca verso 32 seggi

Regionali Campania 2020, la coalizione di De Luca verso 32 seggi
Lunedì 21 Settembre 2020, 22:30 - Ultimo agg. 22 Settembre, 07:01
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Con un risultato tra il 57 e il 56%, la coalizione a sostegno di Vincenzo De Luca potrebbe arrivare a 32 seggi nel Consiglio regionale della Campania, lasciandone 18 agli schieramenti dei suoi due principali avversari, Stefano Caldoro (centrodestra) e Valeria Ciarambino (M5S).

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Al momento delle 15 liste a sostegno di De Luca sono sicure di avere seggi il Pd, De Luca Presidente, Campania Libera, Italia Viva e Fare Democratico Popolari. Poi le altre liste potranno eleggere consiglieri regionali con la spartizione dei resti. Nel centrosinistra il Pd è avviato a essere il primo partito a Napoli e provincia, ma anche a livello regionale, confermandosi davanti alle liste del presidente.


Per le opposizioni i 18 seggi saranno suddivisi con il metodo proporzionale puro e quindi al momento sui 18 posti ci potrebbe essere una spartizione di 10 seggi per il centrodestra e otto per il Movimento 5 Stelle. 
 

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Il governatore-sceriffo, che durante il lockdown minacciava l'irruzione dei carabinieri armati di lanciafiamme alle feste di laurea, ha stravinto come da pronostico la bell' che lo vedeva opposto per la terza volta in dieci anni al candidato del centrodestra, l'ex ministro del governo Berlusconi ed ex governatore della Campania, Caldoro. Nel 2010 si affermò Caldoro; nel 2015 De Luca pareggiò i conti di misura. Oggi la netta affermazione del governatore uscente che porta la sfida sul 2-1. Netto il divario stando alle prime proiezioni: De Luca si attesta attorno al 67% mentre il suo rivale di centrodestra non arriva al 16%. Se le proiezioni dovessero essere confermate, De Luca avrebbe intercettato i due terzi dei consensi prosciugando di voti soprattutto il bacino del centrodestra dove non sfonda la Lega (6%).
 
 

Tra le liste molto buono il risultato della lista del presidente che si gioca il primato delle preferenze col Pd con una stima intorno al 15%. Un risultato elettorale «che non può essere letto in termini di destra e di sinistra - le prime parole del rieletto governatore - ma la mia candidatura è stata sostenuta dal mondo progressista ma anche da tante forze moderate e da tante forze della destra non ideologica». Un successo ampiamente annunciato alla vigilia, anche nei numeri. Eppure non così scontato soltanto sei mesi fa quando la candidatura dell'ex sindaco di Salerno veniva messa in dubbio dall'accordo nazionale di governo tra il Pd e i Cinquestelle con i grillini che per la Campania chiedevano discontinuità caldeggiando la candidatura del ministro dell'Ambiente Sergio Costa. De Luca ha avuto il merito di tenere duro anche quando la sua candidatura era messa in forse all'interno del suo partito, il Pd, e il consenso dei grillini sembrava indispensabile per affermarsi contro un centrodestra trascinato dalle frequenti visite di Salvini in Campania. Schermaglie e tatticismi spazzati via dal sopraggiungere del Covid che ha innalzato la popolarità di De Luca.

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Il rinvio del voto ha fatto il resto. Il governatore ha trattato la pandemia col piglio che ne aveva fatto uno dei sindaci più votati d'Italia, distinguendosi per una serie di ordinanze spesso più restrittive di quelle emanate dal governo. E nei giorni della paura più profonda il suo decisionismo ha conquistato anche tanti elettori che non si riconoscono nel suo schieramento. Ma non solo. A una gestione rigorosa dell'emergenza, il governatore campano ha unito una efficace comunicazione che ne ha fatto in breve tempo un personaggio social tra i più seguiti guadagnando anche consensi glamour come quello della Venere Nera Naomi Campbell che sul suo profilo Instagram - nei giorni del Covid - postava gli appelli alla prudenza di De Luca sotto lo slogan 'Ascolta America, ascoltà. Nel giro di qualche settimana i meme con gli slogan anti Covid più riusciti di De Luca hanno invaso i telefonini degli italiani. E l'appuntamento sulla sua pagina Facebook del venerdì, con i cittadini chiusi in casa durante la quarantena, è stato per settimane un riferimento. La gente chiedeva di essere rassicurata: De Luca lo ha fatto. Davanti all'ascesa del governatore, la sfida elettorale è sembrata sin dall'inizio della campagna elettorale una mera formalità. Ancor di più dopo che il centrodestra ha tentennato a lungo prima di puntare le sue fiches su Stefano Caldoro, finito per mesi in naftalina, e indebolito dal fuoco amico della Lega. «Tutti i presidenti Covid di centrodestra e centrosinistra - l'analisi di Caldoro - hanno avuto un grande risultato. È stato un voto molto emotivo». Chiude il podio la candidata dei Cinque Stelle Valeria Ciarambino, accreditata dalle proiezioni di un 12%.
Anche lei in calo rispetto ai consensi acquisiti cinque anni fa. «Cinghialotti e lanciafiamme - ironizza - sono serviti per vincere le elezioni, ma non per salvare la Campania».

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