Napoli, Manfredi avverte De Luca: «Niente tagli alla cultura»

«Stiamo facendo un grande lavoro per sostenere le nostre istituzioni culturali perché sono un grande volano dello sviluppo turistico»

Il sindaco Gaetano Manfredi
Il sindaco Gaetano Manfredi
di Luigi Roano
Venerdì 9 Dicembre 2022, 07:21 - Ultimo agg. 10 Dicembre, 09:41
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Non è la prima volta che il sindaco Gaetano Manfredi deve difendere la città dagli affondi del governatore Vincenzo De Luca, e di mezzo ci sono sempre i tagli al Comune in particolare alla cultura. L'ex rettore - per esempio - appena insediatosi in Comune affrontò una diatriba così forte che Manfredi fu costretto a precisare che «Napoli è il 60% della Campania e la regione senza Napoli non esiste». Si parlava di finanziamenti per il turismo e appunto alla cultura. Oggi siamo più o meno allo stesso punto di meno di un anno fa. De Luca si appresta a fare tagli al San Carlo, ai musei, al Campania teatro festival e chi più ne ha più metta. E Manfredi non si dà per vinto e lancia un ammonimento. «Stiamo facendo un grande lavoro per sostenere le nostre istituzioni culturali perché sono fondamentali non solo per la crescita delle nostre comunità ma anche perché sono un grande volano dello sviluppo turistico» il pensiero di Manfredi. Il sindaco arrotonda il ragionamento: «Se ci sono milioni di persone che arrivano a Napoli e in Campania è forse perché l'attrattore principale sono le istituzioni culturali che dunque vanno valorizzate: è un investimento che significa ritorno, lavoro ed entrate per tutti. Bisogna essere molto attenti perché Napoli è il grande motore del boom turistico della Campania e nel motore va messa la benzina». Vedremo cosa accadrà di qui al 20 dicembre quando il banco di prova dei tagli sarà la definizione del budget per il San Carlo. Quel giorno è programmato il Co e ciascuno dei soci deve dire quanto può contribuire al futuro del Teatro. Con il paradosso che il membro della Regione nel Consiglio di indirizzo - Maurizio Borgo - si è dimesso per «motivi personali». Di conseguenza il 20 dovrebbe arrivare in Consiglio di indirizzo un tecnico dell'ente di Santa Lucia se non ci sarà la nomina nelle prossime due settimane. A quanto ammonterà il taglio? Visto che il modello che utilizza De Luca è quello della Lombardia che ha ridotto del 20% gli investimenti sulla cultura - abbondantemente recuperati con ricchi sponsor meneghini - a Napoli potrebbe capitare la stessa cosa. Del resto sulle luminarie su Napoli non è arrivato nulla dalla Regione così come per la festa di Capodanno contrariamente a quanto successo per altre realtà come Salerno per luci d'artista. Eppure a Napoli il boom turistico è studiato anche dai milanesi che hanno pensato bene di installare una sede della Regione Lombardia alla Stazione centrale per cercare di scippare turisti a Napoli.

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Il sindaco è assillato dalla questione dei finanziamenti per Napoli, del resto in questi giorni il Governo e il Parlamento stanno lavorando sulla Legge di Bilancio e Manfredi non sembra soddisfatto di quello che trapela a oggi. «Vedo poco Sud. Noi abbiamo bisogno di investimenti, di risorse perché il vero motore per fare ripartire l'Italia è il Mezzogiorno» il commento di Manfredi sulla manovra di bilancio del Governo. Il passaggio sul tema dell'Autonomia differenziata è questo automatico. Del resto oggi il presidente della Regione incontra il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Roberto Calderoli padre dell'Autonomia differenziata: «Noi non demonizziamo l'Autonomia ma non può essere un'autonomia che aumenta i divari» il pensiero dell'ex rettore sul vertice di oggi. «Il vero problema - spiega il sindaco - dell'Italia è il divario Nord-Sud, i divari generazionali, i divari tra le aree interne e le aree costiere.

Noi abbiamo bisogno di più uniformità, di più coesione. È fondamentale soprattutto in questo periodo così complesso che non aumentino divisioni e scontri: c'è bisogno di diminuire i divari e non di aumentarli e quello che serve è che su questo tema ci sia coesione istituzionale in tutto il Mezzogiorno». 

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