Scudetto Napoli, l'assessore «ultrà» Edoardo Cosenza: «Sempre presente in curva B»

«Mi sto godendo tutte le partite meravigliosamente nella mia curva B ed è una cosa bellissima»

L'assessore «ultrà» Edoardo Cosenza
L'assessore «ultrà» Edoardo Cosenza
di Emiliano Caliendo
Sabato 29 Aprile 2023, 11:05 - Ultimo agg. 21:13
5 Minuti di Lettura

Un assessore in curva B. Non è il remake politico di un film anni ’80, ma la maniera in cui il tifoso Edoardo Cosenza – professore universitario e ingegnere, ma soprattutto assessore alle infrastrutture e alla mobilità del Comune di Napoli – vive le gesta degli azzurri allo stadio Diego Armando Maradona. Non un appassionato qualunque, quindi, ma un “curvaiolo” doc, già emozionato in vista della prima domenica che potrebbe regalare matematicamente lo scudetto al Napoli, dopo un campionato dominato. «Come si dice in gergo tennistico – afferma il professor Cosenza - siamo al primo match point, speriamo quello definitivo. Provo una grande gioia: sono tra quelli che c’erano sia nel ’87 che nel ’90 col Napoli di Maradona. Oggi c’è il Napoli di Spalletti. Un’intera squadra, che ci ha davvero sorpreso e dato soddisfazioni imprevedibili, grazie agli acquisti geniali di De Laurentiis e di Giuntoli».

Video

Assessore Cosenza, ci ha creduto sin dall’inizio allo scudetto?
«È stata una straordinaria sorpresa, ma devo dire che quest’estate ad agosto l’abbonamento in curva B l’avevo comprato lo stesso.

E il Napoli non aveva ancora acquistato nessuno. La mia fede l’avevo già dimostrata con 315 euro di felicità, diciamo così. Mi sto godendo tutte le partite meravigliosamente nella mia curva B ed è una cosa bellissima».

Lei è forse l’unica autorità a frequentare la curva, mentre da parte di tanti tifosi, noti e meno noti, assistiamo spesso ad una caccia al biglietto in tribuna d’onore. Come vedono questa sua passione i suoi colleghi di Giunta e il Sindaco?
«Sotto sotto mi invidiano, anche perché poi ci vado con la frittata di maccheroni – ironizza ridendo l’assessore – Il vero valore aggiunto dello stadio è il tifo. E stare in curva B, subito sopra gli ultras di cui sono decisamente simpatizzante, è un’esperienza divertentissima. Tra i bandieroni che sventolano si vede la partita solo in parte, però è lì il cuore del tifo che lascia un’emozione molto forte». 

Insomma, la tribuna autorità non le piace proprio?
«Ci sono andato solo una volta quando ero assessore regionale. Si vede male e avevo attorno a me persone che non capivano un tubo del Calcio Napoli. Mi sono detto mai più e infatti mai più ci sono andato. Vivo tranquillamente da molti anni queste partite insieme a mio figlio, i suoi amici e a volte anche i miei fratelli, in curva B. Recentemente sono stato anche a Francoforte per assistere alla meravigliosa vittoria del Napoli in trasferta, sempre tra i tifosi che acquistano regolarmente il biglietto».

Sarà felice quindi della ritrovata armonia tra tifo organizzato e la società di De Laurentiis verso la vittoria finale.
«Sì, devo dire che anche il Sindaco ha giocato un ruolo di mediazione molto forte. Io che conosco benissimo le dinamiche interne dei tifosi, posso dire che in realtà c’era una certa frizione anche all’interno dei gruppi della tifoseria. Il presidente De Laurentiis con un colpo di teatro ha sparigliato la situazione in maniera molto intelligente. Il tifo parte dalle curve: ci vuole il tamburo, chi dà l’ok alle partenze dei cori…Senza il tifo delle curve, della B e della A, lo stadio non tifa. Si tratta dell’uomo in più, sia Spalletti che i giocatori ne risentivano, era evidente. Adesso, anche domenica vedremo una cornice di tifo straordinaria».

Vent’anni fa il vecchio Calcio Napoli falliva e rinasceva dalle ceneri del Tribunale fallimentare con la nuova società di De Laurentiis: si aspettava una crescita così costante, che ha portato al coronamento del sogno di un’intera città?
«Il presidente De Laurentiis certamente è stato un abilissimo imprenditore e manager. Ha un carattere poco napoletano e per questo non è stato sempre amatissimo. Ma tutti ci dobbiamo inchinare alla sua genialità imprenditoriale, anche nella scelta dei collaboratori. Prima ho citato Giuntoli, ma quanti sono i calciatori straordinari che sono stati acquistati, a noi tifosi sconosciuti, come Kim o Kvaratskhelia? Stessa cosa con gli allenatori: Benitez con la sua internazionalizzazione, Sarri col Sarriball. D’altra parte, parliamo di un club con un bilancio non in ordine ma in superordine».

Se l’uomo simbolo dei primi due scudetti era Maradona, quest’anno chi è stato l’uomo copertina della squadra?
«Senza dubbio Spalletti che è riuscito a tenere unita la squadra senza primissime donne. Poi, certo, sul campo alcuni si sono dimostrati leader. Osimhen è un mito, non sappiamo più cosa inventarci in analogia ai suoi capelli. E naturalmente anche Kvara, lo stesso Kim ci ha sorpreso moltissimo, Di Lorenzo è stato un grandissimo capitano, Lobotka, dal che lo prendevamo in giro per essere in sovrappeso, si è dimostrato un grandissimo centrocampista».

Una domanda all’assessore e non al tifoso: quali sono le misure messe in campo sotto il profilo del trasporto pubblico per la giornata di domenica dopo la pedonalizzazione del centro cittadino?
«Ci sarà un trasporto notturno efficiente da parte delle linee Anm. Mentre le linee Eav e le linee delle Ferrovie dello Stato – quindi cumana e metropolitana linea 2 – saranno in funzione fino a mezzanotte, che è già uno spostamento in avanti. Spero di regalare ai napoletani un prolungamento degli orari di funicolari e linea 1 della metropolitana, grazie a un grande sforzo dei lavoratori. Ricordiamo che il giorno dopo è Primo Maggio, quindi diciamo che il sacrificio è grande, anche quello finanziario del Comune. Ma siamo di fronte ad un evento dei napoletani e, al contempo, mondiale. Ci teniamo quindi a garantire servizi efficienti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA