Sindaco di Napoli, il centrodestra a caccia del nome nuovo: ipotesi Monti o Califano

Sindaco di Napoli, il centrodestra a caccia del nome nuovo: ipotesi Monti o Califano
di Luigi Roano
Giovedì 15 Ottobre 2020, 10:00 - Ultimo agg. 22 Marzo, 05:38
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Il fuoco cova sotto la cenere come si dice in questi casi e nel centrodestra - dopo la batosta delle regionali - le cose stanno davvero così. La sostanza è che qualcosa si sta muovendo, ci sono incontri, tavoli, dove l'onere di trovare una sintesi, di provare a fare un massaggio cardiaco al centrodestra e al popolo dei moderati è in carico, come è naturale, a Forza Italia. «Dobbiamo superare i confini del centrodestra e aggregarci a qualcosa di già esistente cioè al civismo e approfittare della circostanza che dall'altra parte andranno divisi alle urne per le comunali. Non vogliamo proporre il nome vogliamo che lo dicano loro, la città i napoletani» racconta il coordinatore cittadino degli azzurri Stanislao Lanzotti. Gigi Casciello - parlamentare forzista molto vicino a Marca Carfagna - è dello stesso avviso e il ragionamento lo approfondisce: «Questa impostazione deve valere non solo per Napoli ma ovunque si voti, in tutte la città bisogna allargare il fronte, andare oltre le nostre strutture. C'è tutto un mondo di elettori che non va a votare e dobbiamo convincere queste persone andando oltre il nostro modello e le nostre strutture. Serve una discussione interna ampia e profonda». 

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Insomma, nel centrodestra la discussione sta prendendo piede e si fa seria e concreta ed è Lanzotti a scagliare un j'accuse importante. «La mia vocazione - spiega il coordinatore cittadino di Fi - sarà sempre il centrodestra, ma io come molti amici del centrodestra, siamo pronti ad ascoltare le proposte civiche di forze moderate come Italia Viva e la formazione di Raimondo Pasquino. Non possiamo prendere il 5% perché siamo alleati della Lega. Noi abbiamo qui una storia loro devono partire da zero e a Napoli si è capito che non sfondano». Lanzotti - questo trapela - ha incontrato Antonio Bassolino, l'ex sindaco per uno scambio di opinioni manifestando interesse per l'operazione che sta facendo lo stesso Bassolino di organizzare pezzi di civismo non necessariamente legati al centrosinistra classico.

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Si discute di politica, si pensano alleanze e programmi, ma comunque la si veda senza una leadership carismatica e riconosciuta dalla città, non si va da nessuna parte. Soprattutto quando si tratta di elezioni amministrative e di scegliere il sindaco di Napoli. Nel calderone del centrodestra spuntano nomi che in qualche modo vanno nella direzione indicata da Lanzotti, Casciello e anche da un altro deputato, Paolo Russo. Come Catello Maresca, il magistrato candidato in pectore per la Regione, poi ha prevalso la candidatura di Stefano Caldoro, resta l'opzione più intrigante. Il suo profilo piace perché ruba l'idea al centrosinistra di candidare una toga. E di conseguenza pescherebbe voti anche in quella parte politica. Non l'unico sul quale il centrodestra potrebbe investire. In queste ore si sussurra il nome di Riccardo Monti, imprenditore, manager dal profilo spiccatamente civico che, in un centrodestra a trazione moderata, largo e profondo con il civismo protagonista, potrebbe essere la personalità giusta. La passione per la politica ce l'ha e anche e anche per il sud pezzo d'Italia sul quale ha scritto un libro a partire naturalmente dalla sua Napoli. Ancora: si fa largo l'idea di una coppia di docente, entrambi della Federico II vale a dire Edoardo Cosenza (Ingegneria) e Luigi Califano Presidente della scuola di Medici che ha perso la corsa al rettorato per una manciata di voti e solo alla seconda tornata. Si muove però anche la Lega che cerca di pescare nel civismo come i cugini di Fi. Un emissario di Matteo Salvini ha sondato Amedeo Manzo con una lunga telefonata.

Il numero uno della Bcc però è rimasto freddo e il disgelo sembra davvero difficile.

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