Padre Maurizio Patriciello dedica un post contro la violenza di genere. La tragedia di Anna Scala, la donna uccisa dall'ex e trovata senza vita nel bagagliaio di un'auto a Piano di Sorrento, ha ancora una volta focalizzato l'attenzione del coraggioso parroco di Caivano, sulla piaga della violenza sulle donne.
«Anna l’aveva denunciato.
Allo stesso tempo analizza la questione tempo e si rivolge alle auorità per trovare soluzioni concrete: «Occorrerebbe parlarne a reti unificate. Mettere insieme figli e genitori delle vittime, chi ci governa, forze dell’ordine, media e magistratura. Credo sia giunto il momento di guardare senza ipocrisie e senza rassegnazione al disumano scempio sotto i nostri occhi. Occorre dare seguito alle denunce che tanta ansia e tanta paura costano alle donne minacciate. Occorre dare loro la certezza che lo stalker è sotto controllo. Corriamo allora a comprare i migliori braccialetti elettronici. Il denaro? In Italia, lo sappiamo tutti, si trova sempre. Basta volerlo. Basta mettersi in ascolto dell’ultimo, raccapricciante grido delle “nostre” donne uccise e del pianto ininterrotto di coloro che le volevano bene».
Questa mattina sul suo profilo facebook scrive: «E io, oggi, ho il terrore di dire alla cara Maria, umiliata e picchiata dal compagno: “Corri in caserma”. Il pensiero di poterla condannare a morte mi angoscia. Dopo la denuncia, infatti, già lo so, lei resterà sola a fronteggiare l’aguzzino. Settantasei donne uccise in otto mesi. Una mattanza. Dietro di loro centinaia tra figli, genitori, fratelli, sorelle, amiche precipitati in un dolore senza fine. Fermiamo questo scempio».