MOGLIANO - Riduzione di pena al processo di secondo grado per il sedicenne accusato di aver accoltellato Marta Novello, la moglianese di 27 anni che stava facendo jogging vicino a casa a Marocco, il 22 marzo dello scorso anno. La Corte d’appello di Venezia, presieduta da Alberta Beccaro, ha inflitto al ragazzo cinque anni di reclusione, a fronte dei sei anni e otto mesi a cui era stato condannato in primo grado per i reati di tentato omicidio e tentata rapina, confermando la misura di sicurezza di due anni (da scontare successivamente alla pena detentiva) alla luce della sua pericolosità sociale. La decisione dei giudici d’appello è arrivata ieri pomeriggio, a conclusione di un processo nel corso del quale la Procura generale si è battuta per ottenere la conferma della condanna di primo grado. Nei processi di rito minorile non è prevista la possibilità per le vittime di costituirsi parte civile contro l’imputato.
LA DIFESA: "VA AIUTATO"
Il difensore del sedicenne, l’avvocato Matteo Scussat, si è dichiarato soddisfatto della sentenza: «La Corte ha riportato al centro l’interesse del minore: ora si può davvero pensare di poter lavorare per costruire un percorso di riabilitazione.
LA PERIZIA PSICHIATRICA
Nel corso delle indagini preliminari lo stesso imputato ha confermato di non conoscere la ragazza, spiegando di averla seguita e fermata semplicemente perché voleva soldi. Secondo il consulente medico legale della difesa, il dottor Rizzo di Padova, la reazione violenta successiva alla rapina non andata a buon fine, costituirebbe la dimostrazione di una dissociazione mentale. Tesi non condivisa dal perito incaricato dal giudice di primo grado, il professor Giovanni Battista Camerini, neuropsichiatra infantile di Bologna, il quale ha concluso per una immaturità del ragazzino.