Don Antonio ai saluti in una chiesa semivuota

L'ultima messa del parroco che ha deciso di lasciare l'abito talare per amore di una donna

Don Antonio ai saluti in una chiesa semivuota
Don Antonio ai saluti in una chiesa semivuota
di Gianluca Galasso
Lunedì 5 Febbraio 2024, 00:00 - Ultimo agg. 17:41
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Prima se la prende con i giornalisti quando manca poco all’inizio della messa, poi affida al diacono don Roberto Cancilleri, che verrà ordinato sacerdote il prossimo venerdì, la lettura del Vangelo e l’omelia.

Solo alla fine della celebrazione, don Antonio Romano, l’ormai ex sacerdote, rivela alle persone in chiesa – tanti i banchi vuoti a Santa Maria degli Angeli di Chiusano San Domenico – che è per lui l’ultima volta da prete sull’altare. Ne nasce un brusio, c’è amarezza. Quindi don Antonio legge il suo commiato ai presenti. Ripercorre, in pratica, il contenuto del post pubblicato su Facebook nei giorni precedenti.

Parole d’affetto per la comunità con la quale ha condiviso 23 anni dei 32 totali di sacerdozio. La gente ascolta, in religioso silenzio. «In questi giorni mi avete inondato di auguri, di attestati di stima, di amicizia e di affetto che sono ampiamente ricambiati – rimarca - Avete dimostrato molta più apertura mentale, comprensione e lungimiranza di quanto mi aspettassi. Mi dispiace per quei pochi individui senza cuore e senza umanità che non sanno fare altro che malignare, odiare, giudicare, condannare e spettegolare».

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Nella sua ultima messa con l’abito talare, ribadisce l’invito affinché il testimone venga raccolto da don Roberto: «Desidero ringraziare, innanzitutto, il vescovo per la sua paterna vicinanza e il suo accompagnamento in questo passaggio. Spero solo che si convinca a designare il nostro amato don Roberto come mio successore. Io l’ho già scelto nel mio cuore, perché si è fatto amare dalla nostra comunità per la sua fede, la sua passione. Spero che il vescovo ci ripensi. Spero che don Roberto possa continuare».

E proprio a don Roberto, a fine celebrazione, si rivolgono in molti: bambini, giovani e meno giovani. Una dimostrazione plastica di affetto nei suoi confronti. Applausi quando conclude la lettura della lettera di commiato per don Antonio Romano, che poi si ritira in sagrestia.

Non avrebbe voluto i giornalisti in chiesa. Lo dice senza mezzi termini poco prima della messa. «Che ci fate qui? Chi vi ha detto che è la mia ultima messa?», dice nel tentativo di sviare gli organi di informazione. Tentativo che conferma anche in un post su Facebook relativo a un servizio di Irpinia Tv, per rispondere a chi lo accusa di essere uno showman. «Perché parlate sempre a vanvera? – ribatte polemico don Antonio - Ho depistato i giornalisti annunciando il mio addio per domenica 11 febbraio per non avere seccature. Quando ho visto i giornalisti li ho invitati ad andare via. E io sarei uno showman?».

Finisce così l’esperienza sacerdotale di don Antonio Romano. Ancora una volta la popolazione di Chiusano San Domenico gli conferma affetto e dimostra di avere apertura mentale. Nella sua omelia, don Roberto esalta la comunità parrocchiale: «È viva e feconda», sottolinea. A fine messa, oltre a stringersi intorno allo stesso don Roberto e a salutare don Antonio, i fedeli sul sagrato si pongono più di un interrogativo. «Senza una prete, sarà celebrata la messa ogni giorno?», è il refrain. Ieri, nel tardo pomeriggio, c’è stata poi la visita del vicario del vescovo don Pasquale Iannuzzo che ha incontrato la gente del posto e il sindaco Carmine De Angelis.

Il vicario ha celebrato messa davanti a molte più persone della mattina. Da domani arriverà don Rocco Salierno, a cui verrà affidato per qualche tempo il timone della parrocchia. Sarà una soluzione temporanea, promette il vicario a nome del vescovo Arturo Aiello, quando si ferma con la gente di Chiusano San Domenico dopo la celebrazione. Comunità e amministrazione comunale spingono affinché ci sia presto una soluzione stabile.