Napoli e le Municipalità, tutto fermo: ​140 giorni senza assessori

Napoli e le Municipalità, tutto fermo: 140 giorni senza assessori
di Dario De Martino
Martedì 8 Marzo 2022, 00:00 - Ultimo agg. 17:48
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Che fine hanno fatto gli assessori municipali? Se lo chiedono in tanti, da mesi. Se lo chiedono i consiglieri municipali a cui mancano i necessari riferimenti nelle amministrazioni delle ex circoscrizioni. Se lo chiedono i presidenti dei dieci parlamentini costretti a lavorare da soli su tutti i fronti. Se lo chiedono anche i cittadini che agli assessorini potrebbero segnalare i problemi quotidiani dei territori. La risposta che le formazioni politiche di maggioranza danno a tutti gli interlocutori è sempre la stessa: «Dopo il voto per Città Metropolitana la questione sarà ripresa». È evidente, quindi, il rischio che la nomina degli assessori municipali diventi una camera di compensazione per i delusi dal voto nell’ex Provincia. D’altronde era chiaro da tempo che l’idea dell’amministrazione comunale e della maggioranza fosse quella di legare la nomina degli assessorini al voto metropolitano.

Si diceva già a gennaio: «Dopo la presentazione delle liste ci occuperemo delle Municipalità». Così non è stato. Prima il rinvio delle voto per l’ex Provincia dal 20 febbraio al 13 marzo. Poi, a presentazione delle liste effettuata, la frase rituale è diventata: «Dopo il voto la questione sarà all’ordine del giorno». Così, di rinvio in rinvio, il tempo scorre. Dalla prima denuncia del “Mattino” sulla situazione di paralisi all’interno dei parlamentini sono trascorsi 50 giorni. Ne sono passati 140 giorni, invece, dall’insediamento a Palazzo San Giacomo del sindaco Gaetano Manfredi. La chiamata alle urne per Città Metropolitana è prevista per domenica prossima.

In quest’ultima settimana elettorale i partiti saranno molto impegnati su quel fronte. Prima di allora, quindi, non si parlerà di nomine assessorili. Si arriverà, così, ad almeno 150 giorni dal battesimo al Municipio di Manfredi senza che gli assessori municipali siano stati nominati. Il motivo dei continui rinvii? La mancanza di accordo all’interno della larghissima coalizione di maggioranza. Le esigenze politiche di cui tener conto sono tante. Bisogna dare spazio a chi ha contribuito all’elezione dell’ex rettore senza riuscire ad eleggere consiglieri. Ma allo stesso tempo c’è la necessità di premiare chi ha ottenuto buoni risultati nei vari parlamentini. Un’operazione delicata. Accanto ai conteggi da manuale Cencelli, si dovrà dare anche un po’ di autonomia alle Municipalità. Come? Definendo il margine di potere di scelta dei presidenti e individuando come assessori profili riconosciuti nei parlamentini e sui territori.

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A complicare il rebus c’è proprio l’elezione di Città Metropolitana. I risultati delle urne potrebbero aggiungere nuovi elementi di insoddisfazione tra i gruppi di maggioranza alimentando il già accennato rischio del meccanismo della camera di compensazione. Dei delicati equilibri politici da rispettare all’interno della coalizione si è discusso in due diversi incontri di maggioranza. Il primo c’è stato a fine gennaio, due settimane dopo la prima segnalazione del “Mattino”. «Le richieste sono 180, ma dobbiamo arrivare a 40 nomi», la battuta di Carlo Puca, figura molto vicina al sindaco che ha il delicato compito di tenere insieme la coalizione, in apertura della prima riunione. Fu lo specchio della caccia aperta alle poltrone municipali. Nel corso della riunione si decise di fissare un appuntamento ristretto a cui avrebbero partecipato soltanto i vertici di Pd, M5S, area deluchiana e sinistra per stabilire i criteri con cui scegliere la ripartizione degli assessorini. L’incontro ristretto si è tenuto lo scorso 8 febbraio. Una riunione da cui, però, non è emerso un preciso metodo con cui proseguire. Tant’è che poi a quell’incontro, avvenuto ormai un mese fa, non ha fatto seguito nessun altro appuntamento. «Dopo il voto in Città Metropolitana torneremo a discutere», ripetono tutti. I presidenti dei parlamentini, intanto, soffrono perché costretti ad affrontare da soli tutte le vertenze. Ma soprattutto sono tante le questioni, a partire da quella della carenza di personale, che le Municipalità vorrebbero porre affinché si realizzi davvero il decentramento amministrativo. Discussioni per le quali non si è mai entrati nel vivo, rinviate a data da destinarsi. Proprio come la nomina degli assessorini.

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