Chiude l'ultima libreria del territorio, i giovani di Secondigliano si ribellano: «Apriamone una indipendente»

Chiude l'ultima libreria del territorio, i giovani di Secondigliano si ribellano: «Apriamone una indipendente»
di Antonio Folle
Martedì 1 Marzo 2022, 18:17
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La notizia della chiusura dell'ultima libreria ancora aperta sul territorio della VII Municipalità in pochi giorni è rimbalzata da un capo all'altro dei tre quartieri - Miano, Secondigliano e San Pietro a Patierno - che la compongono. Quando la sede della Mondadori del centro commerciale di Miano ha chiuso definitivamente i battenti, infatti, ad un territorio, quello a cavallo tra VII e VIII Municipalità, abitato da oltre 200.000 persone, è venuto meno quello che per molti era un punto di riferimento. Per giovani come Annachiara la chiusura del punto vendita Mondadori ha rappresentato il crollo delle speranze di una occupazione stabile in una città dove la disoccupazione giovanile continua a rappresentare un dramma.  Ma da una notizia con forti connotati negativi, però, grazie anche al potente supporto dei social network è nata una iniziativa che potrebbe, almeno idealmente, unire i quartieri Vomero e Secondigliano, due dei quartieri-simbolo della città, oltre che dare una speranza proprio a quei ragazzi che lottano ogni giorno disperatamente per poter vivere e lavorare nei quartieri dove sono cresciuti. 

E stavolta non c'entrano gemellaggi di quartiere o forme di protesta simboliche.

Vomero e Secondigliano potrebbero presto essere "uniti" dalla presenza di una libreria indipendente finanziata con un azionariato popolare. La bellissima esperienza della libreria "IoCiSto" del Vomero, infatti, ha fornito un importante spunto di riflessione per i giovani di Secondigliano che, proprio in queste ore, sono alla ricerca di uno spazio adeguato e dei finanziamenti necessari per creare la libreria indipendente del quartiere sulla scia del progetto vomerese che tanto successo ha riscosso negli ultimi anni. 

Un lavoro, quello che vede come capofila il Laboratorio di Riscossa Secondiglianese, che ancora non è entrato nel vivo ma che ha già dato un formitabile contributo per "compattare" il territorio e dare vita ad una importante sinergia tra politica locale, commercianti, associazioni e privati cittadini in quartieri che, specie negli ultimi anni, si contraddistinguevano per le marcate scollature tra le varie realtà sociali.

«La chiusura di una libreria - il commento del presidente del Larsec Vincenzo Strino - è sempre una notizia triste che non dovrebbe mai passare in silenzio. Nelle due municipalità di Napoli che rappresentano l'area nord ci sono circa 200mila abitanti e da una settimana neanche una libreria. Davanti a questo dato, abbiamo organizzato un'assemblea pubblica per parlarne e per provare a capire cosa potessimo fare. Anche perché il pensiero che ci addolora è duplice: da una parte c'è una comunità di lettori che adesso ha perso il proprio punto di riferimento, dall'altra ci sono tre donne che hanno perso il lavoro in un momento storico così difficile. Io - ha continuato Strino - però sono ottimista di natura e, per quanto mi riguarda, al di là dell'impegno che da quasi 8 anni porto avanti con il Larsec, c'è tutta la disponibilità nell'investire in una libreria indipendente che abbia tanti altri "soci". L'idea dell'azionariato popolare ci è venuta guardando alla splendida esperienza che è la libreria "IoCiStò" al Vomero. E dopo averne parlato, adesso stiamo cercando un luogo che si riveli adatto a ciò che abbiamo in mente. Perché se prima era solo un sogno, adesso avere una libreria nel quartiere è diventata un'esigenza quasi primaria. Almeno per me e per i tanti che non si accontentano di ordinare un libro in rete - conclude - ma hanno la necessità fisica di entrare in libreria e annusare l'odore della carta».

Nei prossimi giorni l'iniziativa lanciata dal Larsec entrerà nel vivo. La nascita di una libreria scollegata dai grandi marchi della cultura in un territorio come quello di Secondigliano non rappresenta solo un "messaggio-simbolo" per il quartiere, ma un fortissimo segnale di vita. Per anni i giovani di Secondigliano, di Scampia, di San Pietro a Patierno e di Miano sono stati la "speranza" per il futuro dell'area Nord di Napoli. Oggi quella speranza sta cominciando a trasformarsi in qualcosa di concreto.

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