San Carlo, Lissner in aula: «Così difendo i miei diritti»

L'ex sovrintendente in tribunale per l'udienza dopo la decadenza

Stephane Lissner
Stephane Lissner
di Maria Pirro
Sabato 8 Luglio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 9 Luglio, 11:12
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Si presenta in tribunale, a Napoli, per la prima udienza davanti al giudice del lavoro: Stéphane Lissner, l’oramai ex sovrintendente del San Carlo mandato in «pensione» per decreto, è determinato a far valere i suoi diritti, e non solo. Punta in alto. Vuole arrivare alla Consulta, ritiene sia incostituzionale quel dispositivo, comunque convertito in legge dal Parlamento, che ha portato alla fine anticipata del suo mandato, il primo giugno scorso anziché il 31 marzo 2025, nonostante gli attestati di stima ricevuti. 

L’uscita di scena si deve alla equiparazione dei limiti di età dei manager stranieri e italiani, fissata a 70 anni, senza prevedere proroghe per i contratti in corso. Per il maestro francese, già al vertice della Scala e dell’Opera di Parigi, il provvedimento è «discriminatorio», «nullo», «illegittimo», «ingiustificato», «inefficace», «arbitrario», «irragionevole»: tant’è che lo ha immediatamente definito «un autentico atto espulsivo sul piano giuslavoristico», preannunciando il «contenzioso oneroso», oltre alla richiesta di un congruo risarcimento danni. E la battaglia legale è appena iniziata, ieri mattina, con un rinvio. 

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La prossima udienza è fissata per l’11 settembre, e chissà se già in questa data potrebbe essere sollevata la questione di legittimità dagli avvocati (ben tre) nominati da Lissner, mettendo in dubbio la «necessità e urgenza» di cambiare le regole per i sovrintendenti stranieri con l’intervento del Consiglio dei ministri invece di attendere Camera e Senato. 
Per il pool legale, sussiste «una palese violazione dei principi» fondanti della Carta anche su «buon andamento e imparzialità dell’amministrazione». Ma, quanto alla richiesta di risarcimento danni, preannunciata al San Carlo che ha comunicato a Lissner la fine anticipata del rapporto di lavoro, il presidente della fondazione lirica, il sindaco Gaetano Manfredi, precisa che «il Comune non c’entra». E spiega: «Quando finirà la causa civile, valuteremo allora con il ministero della Cultura: noi abbiamo applicato una legge».

Manfredi è chiamato gestire il dopo-Lissner, al di là del ricorso in tribunale. «Ma on possiamo certo aspettare anni per avere un soprintendente al San Carlo», chiarisce. E il primo cittadino ribadisce l’intenzione di nominare il successore entro il 30 luglio. E, più passano i giorni, più appare chiara la volontà di procedere con una chiamata diretta, senza pubblicare, come in precedenza, un avviso pubblico perché gli aspiranti all’incarico possano farsi avanti, presentando domanda. Un’indicazione non condivisa da alcuni sindacati. «Spero che la scelta avvenga tramite un’evidenza pubblica e non con una nomina di palazzo», è la posizione espressa dal segretario di Uilcom Campania, Massimo Taglialatela. A margine della presentazione a Napoli dei palinsesti Rai, il sindaco evita di parlare dell’ex amministratore delegato di Viale Mazzini, Carlo Fuortes, con esperienza nel settore (Opera di Roma) che appare ancora in pole position per subentrare.

Intanto, coro e orchestra del San Carlo sono in partenza per la tournée: il 17 luglio, ospiti al Festival di Aix-en-Provence, mettono in scena l’Otello di Giuseppe Verdi. Con Jonas Kaufmann, Ludovic Tézier e Maria Agresta tra i divi della lirica.
 

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