Napoli: parcheggio nell'area verde, ​torna la protesta al Vomero

I comitati di quartiere: «Operai al lavoro in via Bonito, vogliamo chiarezza sulle attività in corso»

L'area verde di via Bonito
L'area verde di via Bonito
Paolo Barbutodi Paolo Barbuto
Lunedì 6 Novembre 2023, 00:00 - Ultimo agg. 7 Novembre, 09:30
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«Ci sono operai al lavoro nell’area verde di via Bonito dove si ipotizza la realizzazione di posti auto e box interrati. Che succede?»: il segnale d’allerta è stato lanciato dalla rete sociale “No box” che, da decenni, si batte contro la realizzazione di parcheggi nell’area collinare e che fino ad ora è sempre riuscita a vincere le sue battaglie. Questa vicenda di via Bonito, però, preoccupa fortemente comitati e cittadini, perché non si tratta di un’opera che rientra nel piano comunale dei parcheggi (per adesso ancora bloccato) ma di un’iniziativa totalmente privata che potrebbe percorrere strade autorizzative differenti.

In realtà la questione affonda le radici nel tempo. Risale a più di vent’anni fa la prima richiesta, prima autorizzata dal Comune e poi bloccata in seguito alle proteste. Era il 2002. La scorsa estate c’è stata un’altra richiesta di autorizzazione, sempre a Palazzo San Giacomo, per un progetto esattamente analogo a quello di ventuno anni fa: 63 parcheggi a raso e 23 box interrati nell’area di oltre 2.400 metri quadri alle spalle degli edifici di via Bonito 27. Si tratta della zona, attualmente incolta, che affaccia sul parco dell’ex Gasometro finalmente aperto. 

In quel pezzo di verde residuo già agli inizi degli anni 2000 venne rilevata, anche da parte di docenti universitari una eccessiva pericolosità nell’esecuzione di scavi. Nello scorso mese di settembre anche la nuova richiesta è stata bocciata dallo sportello edilizia del Comune. Sembrava, dunque, che la questione fosse da rimettere in un angolo, da dimenticare. E invece, siccome qualcosa si muove comunque nella zona dei possibili interventi edili, è scattato il nuovo campanello d’allarme.
 

La rete “No box”, ha diffuso una nota che prelude a nuove battaglie: «Nonostante il diniego del Comune, registriamo la presenza di operai all’interno dell’area ed il taglio di alcuni alberi (in cattiva salute in verità) e di varia vegetazione.

Queste attività, comunque onerose per il proprietario, ci inducono a temere un nuovo assalto ... anche perché è ancora possibile presentare eventuale ricorso avverso il diniego».

Insomma, sostengono i comitati che c’è ancora una possibilità di concessione dei permessi. E per questo chiedono attenzione e mettono sul tavolo proposte alternative per l’utilizzo di quello spazio: «I cittadini e le associazioni - è scritto nella nota - chiedono di apporre una pietra tombale su qualsiasi progetto passato, presente e futuro, attraverso un esproprio dell’area in questione per motivi di pubblica utilità e dare corpo ad un’antica idea che prevedeva il collegamento pedonale diretto tra la suddetta area verde ed il Parco Minopoli. Con una breve passeggiata a piedi, immersi nel verde, i cittadini di San Martino potrebbero raggiungere Piazza Leonardo in 5 minuti».
 

Nella disposizione ufficiale con la quale si nega il permesso alla realizzazione di parcheggi e box, il Comune rileva una lunga serie di mancanze nella documentazione presentata dalla società che vorrebbe procedere con gli interventi. Si tratta di una nota di quattro pagine, la numero 149 del 4 settembre, nella quale si segnalano le criticità riscontrate, si valutano le risposte ottenute dai richiedenti ma si decide comunque per un diniego ai lavori che, secondo Palazzo San Giacomo, continua a non avere le caratteristiche formali per essere ammessi.

C’è, ovviamente, la possibilità di opporre ricorso al diniego. Ed è questa la preoccupazione dei comitati che chiedono a tutti i cittadini di stare in allerta per difendere quella fettina di verde alle spalle di via Bonito.
 

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