Sassuolo-Napoli 1-6, è show per Calzona: Osimhen uragano azzurro

L'allenatore azzurro è un normal one

Sassuolo-Napoli 1-6, è show per Calzona
Sassuolo-Napoli 1-6, è show per Calzona
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Mercoledì 28 Febbraio 2024, 23:00 - Ultimo agg. 1 Marzo, 07:27
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Uno schiaffo per reagire e scatenare l’uragano. Poi il Napoli rialza la testa, si ricorda di avere uno scudetto cucito sul petto e prende a pallonate il Sassuolo, ormai destinato al ruolo di vittima sacrificale con gli azzurri. Finisce in goleada a Reggio Emilia. Finisce con un risultato tennistico al Mapei Stadium. Finisce con Osimhen che segna un tripletta, si porta il pallone a casa e conferma di essere indispensabile nell’economia del gioco dei campioni d’Italia (per lui 5 gol in tre gare). Ma sopratutto finisce con un Napoli che ha fatto intravedere sprazzi di quel gioco che gli «assatanati» di Spalletti avevano usato come arma letale per asfaltare il campionato scorso. Chiedere informazioni a Kvaratskhelia che a queste latitudini si ricorda di essere un marziano e segna sempre gol di un altro pianeta. Il georgiano ieri ha innescato una doppietta (in rete anche Rrahmani).

Merito della perseveranza di Francesco Calzona.

Il «normal one» giunto al capezzale del club dopo due cambi tecnici centra il primo successo sulla panchina azzurra (resta imbattuto) e continua nella sua opera di ricostruzione fatta di idee, gioco e identità tattica. Il 4-3-3 è il suo mantra, Spalletti e Sarri i suoi riferimenti. Naturalmente c’è anche del suo che parte sopratutto dall’aspetto motivazionale. Intendiamoci, non può bastare una partita per dimenticare la crisi in cui sono piombati gli azzurri finora (che restano noni). Ma certamente è ossigeno importante che permette al Napoli di portarsi a quota 40: a 6 punti dal 5° posto che potrebbe valere la zona Champions. Per il momento però è giusto volare bassi. Almeno in attesa di test più probanti (domenica c’è la Juve in un Maradona che si annuncia sold out) rispetto ad un Sassuolo in evidente caduta libera e che anche oggi ha evidenziato una fragilità disarmante. 

Merito certamente di un Napoli che torna a battere bandiera corsara dopo oltre tre mesi dal successo a Bergamo contro l’Atalanta. Calzona conferma il tridente dei senatori e cambia in tutti i reparti. Soprattutto in difesa che rivolta come un calzino (tre su quattro sono nuovi rispetto alla gara di Cagliari con Rrahmani unico superstite che darà il «la» alla remuntada). Gli azzurri hanno un possesso di palla quasi bulgaro favoriti - quasi sorpresi - da un avversario che concede spazi di costruzione che finora Barcellona e Cagliari non avevano permesso. Il Napoli parte dal basso ed usa le ali per decollare. Funziona bene l'asse Di Lorenzo-Anguissa-Politano ed a trarne vantaggio è sopratutto Osimhen. I neroverdi fanno densità a centrocampo: l’ex Bigica (subentrato all’esonerato Dionisi) ha piazzato Racic al fianco di Henrique davanti alla difesa e la mossa sembra rivelarsi vincente quando il serbo trova un destro d'incontro da oltre 25 metri che si infila nell'angolino basso della porta di Meret (17’). Ma è un fuoco di paglia.

Del resto prima, durante e dopo c’era stato solo il Napoli che impiega due minuti due per ribaltarla: Rrahmani pareggia i conti (29’) grazie ad un colpo di tacco geniale di Anguissa. Poi sale in cattedra il bomber mascherato che contro il Sassuolo è una sentenza ed inizia la scorpacciata. 

 

Kvara prova a fare Kvaradona con un lob da centrocampo che costringe Consigli ad aggrapparsi alla rete tanto da rovinarla: la gara si interrompe ed Osi deve vestire i panni pure del “riparatore” (oltre che del guastatore) della porta avversaria. Evidentemente il nigeriano ha preso talmente bene le misure che a cavallo dei due tempi innesca la tripletta (due assist di Politano favoriti da erroracci della difesa neroverde). Si chiude con lo show di Kvara. Si rivedono le riaggressioni di un tempo: Osi lancia il georgiano che galoppa 50 metri prima di piazzare un destro carico di effetto in rete eludendo 4 difensori avversari. Finisce con Kvara che stavolta usa il sinistro per chiudere definitivamente i conti.

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