Fondi Ue, le priorità di De Luca: Bagnoli, Napoli est, centro storico

Fondi Ue, le priorità di De Luca: Bagnoli, Napoli est, centro storico
Giovedì 30 Luglio 2015, 03:21
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Paolo Mainiero
La Regione deve spendere e certificare 1,8 miliardi di fondi europei della programmazione 2007-2013 entro il 31 dicembre 2015. «Perderli sarebbe un delitto», avverte il presidente De Luca che ieri ha reso pubblica la lettera del sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Claudio De Vincenti che lo ha convocato per oggi a Roma. «È stato fatto un disastro per una decisione irresponsabile della precedente giunta», attacca De Luca. Il governatore si è detto «preoccupato» per quanto si potrà fare nei prossimi mesi. «Non so cosa riusciremo a spendere e certificare ma dobbiamo provarci. Ad aprile, gli ultimi dati disponibili indicano pagamenti del 60,5 per cento e anche se nel mese successivo ci sono stati altri avanzamenti non si va oltre il 67-68 per cento», aggiunge. Con il governatore c'erano in conferenza stampa l'assessore ai Fondi Ue Serena Angioli e Pasquale Granata, dirigente dell'Ifel, struttura di supporto dell'Anci.
De Luca ha presentato un report sull'agenda 2007-2013 e ha contestato in particolare il decreto di accelerazione della spesa proposto dalla giunta Caldoro. «Della cifra iniziale impegnata per la parte riguardante gli enti locali, a oggi sono stati certificati soltanto 100 milioni. È questo il dato che per noi e per l'Europa fa testo ed è un dato drammatico», insiste il presidente della Regione. In pericolo c'è la tenuta finanziaria dei comuni che hanno già sottoscritto gli appalti e che in caso di perdita dei fondi dovrebbero coprire le spese con proprie risorse. «C'è il rischio reale di dissesto per decine di piccoli comuni», insiste. Per evitare che la Campania debba restituire i fondi, De Luca ha parlato della necessità di ottenere una dilazione dei tempi. In questo senso, ha spiegato, il governo ha intenzione di aprire un dialogo con il commissario alle Politiche regionali Corina Cretu con l'obiettivo di acquisire un meccanismo di flessibilità. «È l'unica possibilità che abbiamo per salvare decine di comuni, altrimenti il 31 dicembre la situazione sarà drammatica», fa sapere il governatore. De Luca ha citato alcuni dei comuni che rischiano il dissesto: San Marcellino (finanziamenti per 2,5 milioni); Venticano (2,8); Vitulano 2,3; Bonea (2,5). «La giunta precedente - attacca ancora il governatore - ha dormito per tre anni e mezzo senza fare nulla. Voleva spendere comunque? Va bene, è una logica. Ma se vuoi fare questa scelta perché aspettare il 2014 e non cominciare nel 2010?». De Luca ha poi accennato ai dati relativi ad altri obiettivi, a partire dai Grandi progetti. «Dei 2,5 miliardi di euro sono stati spesi appena 800 milioni, 700 dei quali riguardano la metropolitana di Napoli», dice. Per il resto, a sentire De Luca, è un pianto greco: «Per la salubrità ambientale sono stati certificati solo 7,9 milioni su 450; zero euro per la logistica, zero euro per il finanziamento alle imprese, zero euro per l'obiettivo “Regione in porto”». Ce n'è anche per i rifiuti. «Per la gestione integrata del ciclo sono stati certificati solo 2 milioni», dice. A proposito di rifiuti, De Luca ieri ha rivelato che c'è «l'impegno del governo a smaltire le ecoballe», operazione da 500-700 milioni. Il governatore ne ha parlato nel recente incontro con Matteo Renzi. «Il presidente del Consiglio non è stato felicissimo ma ha detto sì. Il piano sarà finanziato con fondi Fas e con norme ad hoc nella legge di stabilità», spiega De Luca. Infine il presidente della Regione ha fatto riferimento alla programmazione 2014-2020 rispetto alla quale il Por Campania è ancora bloccato a Bruxelles: sono circa 140 le osservazioni sollevate alla prima bozza. «Bagnoli, centro storico e Napoli Est - annuncia De Luca - saranno parte essenziale della programmazione. Il Comune di Napoli è pronto a partire, cercheremo di capire qual è il livello di attendibilità dei progetti che vengono presentati».
Di tutt'altro avviso è Stefano Caldoro. L'ex presidente della Regione fornisce una diversa lettura dei dati e difende il suo lavoro. «Abbiamo non solo raggiunto ma anche superato i target indicati dall'Europa, sia per il Fondo sociale europeo sia per il Fesr. La Campania è l'unica regione ad esserci riuscita, alla data di maggio 2015 si è fatto di più di quanto si doveva fare», ribatte Caldoro. Quanto al rischio che si possano perdere i fondi, l'ex governatore fa sapere che con Cretu e il ministro per le Infrastrutture Delrio c'è già un'intesa per spostare il termine della certificazione a giugno 2017. Né, spiega il capo dell'opposizione di centrodestra, esiste il rischio di dissesto per i comuni: per i finanziamenti superiori ai 5 milioni c'è la possibilità di spendere andando a cavallo della programmazione 2014-2020; per i progetti inferiori ai 5 milioni è stato proposto alla Cretu che se rientrano in specifici programmi (scuola, centri storici, dissesto idrogeologico) possono pure essi andare a cavallo con il 2014-2020. «Con me - chiosa Caldoro - gli obiettivi sono stati raggiunti e superati, con De Luca si perderanno i fondi perché è incapace, non sa di che parla, non capisce nulla».
La polemica è innescata. «Se siamo davanti al rischio concreto di perdere fondi non è certo a causa di chi si è insediato da meno di un mese - dice Antonio Marciano del Pd -. Bisogna ora cambiare passo, perché non c'è più tempo da perdere». Replica Carmine Mocerino: «Sui fondi europei De Luca cita numeri senza logica, legge male e strumentalizza misure utili. La verità è con Caldoro abbiamo raggiunto tutti i target».
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