Il temperamento, mite o invece facile al nervosismo. Lo stile di vita, magari sportivo, con la voglia di stare spesso all'aria aperta e mettersi alla prova nella corsa o quant'altro, oppure, al contrario, più pigro, con un profondo desiderio di relax. Poi, abitudini, forse anche vizi. Sono tanti i punti da prendere in esame prima di adottare un cane. E attenzione, la valutazione non riguarda solo le caratteristiche dell'animale, ma pure - e prima ancora - quelle del potenziale proprietario. E sì perché aprire la propria casa a un animale - circa 3,4 milioni di italiani lo hanno fatto tra 2020 e 2021 - è un impegno, da assumere prendendo coscienza anche dei propri limiti. Così Apnec-Associazione professionale nazionale educatori cinofili, fino al 15 luglio, per il proprio ventennale, con la campagna Scelta consapevole, mette a disposizione i suoi professionisti per affiancare, senza alcuna spesa, attraverso una serie di colloqui pre-affido, quanti vogliono far entrare un cane in casa. E poi anche nella fase successiva, ossia l'inserimento in famiglia. Obiettivo, prevenire gli abbandoni.
Largo allora ad adeguati test conoscitivi. «Il primo passo nel colloquio è capire la motivazione per cui una persona intende prendere un cane - spiega la Presidente Apnec, Nadia Sampaolesi - Durante la pandemia, molti, per svariate ragioni, hanno deciso di adottare un cane, poi però ne sono stati abbandonati o restituiti 117mila».
Tutti possono adottare un animale? «Le persone che non hanno raggiunto una stabilità nella vita, dovrebbero evitare di prendere un cane. Penso a divorziati, ragazzi che non hanno deciso cosa faranno da grandi, giovani coppie che non sanno se avranno presto dei figli». Se il colloquio pre-affido si chiude in modo positivo, si passa alla fase dell'inserimento. E anche qui, interrogativi - da porsi - e accortezze sono numerosi. «Quando arriva in casa il cane tende a dormire molto, bisogna lasciarglielo fare, diminuisce lo stress. C'è una finestra, tra quindici giorni e un mese e mezzo, in cui si sente spaesato e deve abituarsi alla nuova vita. Nell'arco di un mese, dobbiamo portarlo dal veterinario, non il giorno dopo il suo arrivo. In questo periodo dobbiamo fargli conoscere la nostra routine». E insegnargli i corretti comportamenti. «Quando si educa, non bisogna fossilizzarsi sui no, che pure sono rilevanti, ma premiarlo e gratificarlo se si comporta bene. L'attività fisica è importantissima: quella adeguata per il tipo di cane può ridurre del 65 per cento eventuali problemi comportamentali». Non mancano indicazioni per la casa. «Deve avere un posto in cui rifugiarsi e quando va lì, va lasciato tranquillo».
A complicare l'inserimento, in questo periodo, è il caldo afoso. «Saper gestire bene il cane, in estate, è fondamentale per abbassare i casi di aggressione - conclude Sampaolesi - Deve avere sempre a disposizione acqua fresca, un posto ombreggiato, una cuccia coibentata in giardino. Non va mai lasciato in terrazza, le mattonelle possono diventare roventi. I cani non vanno tosati e, se si fa, devono essere protetti con creme solari. Per rinfrescarli, si possono fare ghiaccioli con brodo vegetale o un po' di succo di frutta». E chissà che occuparsi di un cane non aiuti anche a migliorare il proprio carattere.