Le sue giornate sono tristi e tutte uguali. Solitarie, il giovane Benito le trascorre girando in tondo macinando chilometri che però non lo portano da nessuna parte. Benito è una giraffa. Ha compiuto tre anni e, potesse, scalerebbe il mondo intero. E invece niente. Da quando è stato trasferito, non ha nessuno della sua specie con sé. Nulla, se non un albero spelacchiato e una sorta di ombrellone parasole che qualcuno ha piantato sul palo al centro del recinto che delimita l'arida terra battuta dove non cresce nemmeno un filo d'erba neanche a pagarlo. Ecco, la vita quotidiana di Benito è praticamente tutta qui. Portato qualche tempo fa, al Parque Central, sorta di zoo safari situato a Ciudad Juarez, la popolosa città messicana dello Stato di Chihuahua, per il giovane maschio è iniziato quello che associazioni ambientaliste quali PETA (People for the Ethical Treatment of Animals) definiscono vero e proprio isolamento.
Costretto a lasciare la mamma e un'altra giraffa
Contrariamente alla struttura precedente, lo zoo di Sinalda dove era nato e dove viveva con la mamma e un'altra giraffa, ora Benito è completamente solo.
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