Per Gabriele Gravina una sentenza che porta serenità. «Abbiamo agito sempre nel rispetto delle regole. Questo atto è previsto dalle norme della giustizia sportiva e poiché è stato condiviso da tutti ritengo sia il risultato più bello per il calcio italiano». Così il presidente Figc sulla sentenza sul caso stipendì che riguarda la Juventus. «Ci auguriamo di aver riportato serenità con il termine di questa vicenda. La nostra giustizia sportiva è alleggerita, veloce, puntuale e rigorosa. Con questi 30 giorni - prosegue Gravina - la giustizia esaurisce il suo corso. Bisogna intervenire in tempi rapidi sia per lo sport sia per la giustizia ordinaria».
Il ministro Abodi
«Non passi il messaggio, ma sono sicuro che non sia così, che il patteggiamento sostanzialmente sia un abbassamento dei livelli di attenzione rispetto a comportamenti gestionali non adeguati».
«Credo che ci sia bisogno - ha aggiunto Abodi - di guardare avanti facendo tesoro dell'esperienza. Hanno utilizzato, nell'ambito della giustizia sportiva, uno strumento esistente». «Lo prendo come un modo - ha sottolineato il ministro per lo sport e i giovani - per rilanciare invece l'impegno nei confronti di comportamenti che devono essere corretti dal punto di vista sportivo e gestionale. Ne abbiamo bisogno perché tutti diciamo che lo sport ha una grandissima valenza educativa e per rispettarla dobbiamo fare in modo che i comportamenti siano coerenti con l'impegno che ci dobbiamo assumere ogni giorno».
Galliani
«Personalmente da dirigente sono contento perché finalmente la vicenda della Juventus è finita. Nel calcio la cosa più brutta è l'incertezza, oggi ci sono delle certezze, si volta pagina e per me oggi è un giorno positivo. Le classifiche sono quelle e non verranno più messe in discussione». Lo ha detto l'ad del Monza Adriano Galliani, intervenuto a margine della presentazione del suo libro «Le Memorie di Adriano G.» scritto insieme a Luigi Garlando ed edito da Piemme.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout