Sfregiò la moglie con l'acido e ferì la figlia: condannato a dieci anni

Sfregiò la moglie con l'acido e ferì la figlia: condannato a dieci anni
Giovedì 8 Maggio 2014, 18:38 - Ultimo agg. 20:04
2 Minuti di Lettura
ROMA - Dieci anni e dieci mesi di carcere. Questa la condanna per aver sfregiato con l'acido la moglie e ferito anche la figlia 14enne. La sentenza per Abdul Subhan, cameriere bengalese di 50 anni processato a Roma con l'accusa di aver picchiato e lanciato dell'acido contro il viso della moglie, nel dicembre scorso, è stata emessa dal Gup Antonella Capri a conclusione del processo che si è svolto col rito abbreviato. Subhan era accusato di lesioni gravissime e maltrattamenti in famiglia.



La discussione fatale, avvenuta in un appartamento della zona periferica del Quadraro, sarebbe stata causata dal fatto che l'uomo non voleva spostare un tavolino nella camera occupata dalla nipote. Secondo il capo d'imputazione, Subhan (che è in carcere), doveva rispondere anche delle botte date alla moglie quando la donna era in stato di gravidanza, nonchè di lesioni provocate alla figlia di 14 anni accorsa in aiuto della madre e venuta in contatto con gli abiti intrisi di acido. La donna, che ha avuto ustioni sul 30 per cento del corpo e ha rischiato di perdere un occhio, era parte civile. Per il gup, dovrà essere risarcita in sede civile; disposta una provvisionale immediatamente esecutiva di 100mila euro.



«Faremo ricorso in appello - ha commentato l'avvocato Stefano Caroti, difensore del bengalese - Continuo a credere alla versione del mio assistito secondo cui lui e la moglie nel corso di una lite stavano contendendosi una bottiglia di liquido disgorgante.
Per questo ritengo che quanto avvenuto sia un fatto accidentale; tant'è che lo stesso Abdul si è ferito ad un braccio».







Clicca qui e segui Il Mattino su Facebook!