Andrea Dini, il mistero dell’avvocato precipitato dalla finestra: spunta la pista del ricatto

Si cerca di fare luce anche sullo strano furto in casa nel giorno del suo funerale

Andrea Dini, il mistero dell’avvocato precipitato dalla finestra: spunta la pista del ricatto
Andrea Dini, il mistero dell’avvocato precipitato dalla finestra: spunta la pista del ricatto
di Pierfederico Pernarella
Lunedì 24 Luglio 2023, 00:23 - Ultimo agg. 12:46
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L’asfalto in via Kennedy a distanza di giorni è ancora cosparso dalla polvere bianca antiscivolo gettata per coprire la macchia di sangue. In questo punto della città di Frosinone, martedì sera, Andrea Dini, un avvocato di 50 anni, è precipitato dall’ultimo piano, il sesto, della palazzina in cui si trova il suo studio legale. A trovare il corpo senza vita sono stati alcuni passanti. Erano circa le 22,30. Gli occhi dell’uomo erano coperti da una benda. Un modo forse per vincere l’ultima paura del vuoto davanti ai venti metri di altezza che lo separavano dalla morte. 

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L’INCHIESTA

L’avvocato si sarebbe tolto la vita, ma la Procura di Frosinone sospetta che dietro il gesto estremo non ci sia un dramma interiore, ma una storia di ricatti e minacce, forse legata a un’inchiesta avviata già da tempo, che potrebbe aver messo Dini con le spalle al muro.

Il sostituto procuratore Samuel Amari ha quindi aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, per ora contro ignoti. Un giallo che si è infittito nelle ultime ore, dopo il furto avvenuto in casa del legale, mentre erano in corso i preparativi del suo funerale nella chiesa di Madonna della Neve. 

Nel capoluogo ciociaro non si parla d’altro. La tragedia ha lasciato tutti sgomenti. Il 50enne si era lasciato alle spalle un brutto momento per una malattia a una gamba, ma si stava rimettendo in sesto. Il fatto che il suicidio possa essere legato al suo stato di salute è stato escluso subito. 

ATTEGGIAMENTI STRANI

Negli ultimi tempi si occupava soprattutto di civile. Qualche collega racconta che di recente aveva notato comportamenti strani da parte della vittima. Era pensieroso, nervoso, con reazioni spesso incontrollate, senza un apparente motivo. Cosa era successo? È la domanda a cui sta cercando di dare una risposta la Procura che ha delegato le indagini alla polizia. L’inchiesta non è partita su richiesta della famiglia, come solitamente accade in questi casi, ma in maniera autonoma. Anzi gli inquirenti sono partiti subito spediti, come se fossero a conoscenza di elementi che inducano a sospettare che il suicidio possa essere riconducibile a motivi legati al suo lavoro. In effetti, tra le voci che si rincorrono nelle aule del tribunale di Frosinone, si è parlato anche di un’indagine su una presunta truffa alle assicurazioni con gli incidenti stradali. Il nome di Andrea Dini era in qualche modo collegato a questa vicenda? In Procura e in Questura le bocche restano cucite. L’attività investigativa però procede a passo spedito. L’esame autoptico ha escluso la presenza di segni sul corpo non compatibili con il suicidio. Gli investigatori stanno cercando la verità altrove. Lo studio legale di via Kennedy è stato posto sequestro, acquisiti anche il computer e gli smartphone dell’avvocato. 

LE PERIZIE

Nei giorni scorsi è stato affidato l’incarico al perito informatico per esaminarli. C’è poi da capire cosa Andrea Dini abbia fatto il giorno della tragedia. Dove sia andato, chi abbia incontrato. Proprio in quelle ore potrebbe essere successo qualcosa che ha spinto l’avvocato a togliersi la vita. Qualcosa che lo avrebbe messo definitivamente all’angolo, senza via d’uscita. Ci sarebbe qualche discrepanza negli appuntamenti che ai familiari aveva detto di avere in quel giorno. Ma trovare conferme su questa circostanza è impossibile per il momento. L’analisi del telefono cellulare consentirà di ripercorrere gli spostamenti e i contatti della giornata di martedì. Quella sui computer dirà invece di cosa si stava occupando il legale negli ultimi tempi.

IL FURTO 

Ad infittire il giallo il furto commesso sabato in casa dell’avvocato, nella zona di via Tiburtina, mentre erano in corso i preparativi del suo funerale. I ladri hanno praticato un foro di modeste dimensioni in una parete. Nell’abitazione non c’è una cassaforte, i malviventi hanno messo tutto a soqquadro ma avrebbero portato via solo oggetti di piccolo valore. Un furto ritenuto anomalo che, alla luce dell’inchiesta della Procura, lascia sul campo un interrogativo: chi è entrato nella casa cercava altro?

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