Andrea Dini, l’avvocato precipitato dalla finestra: la nuova pista della truffa alle assicurazioni

L’indagine sulle false certificazioni si intreccia a quella per istigazione al suicidio dell’avvocato ciociaro caduto dal balcone

Andrea Dini, l’avvocato precipitato dalla finestra: la nuova pista della truffa alle assicurazioni
Andrea Dini, l’avvocato precipitato dalla finestra: la nuova pista della truffa alle assicurazioni
di Giovanni Del Giaccio e Marina Mingarelli
Martedì 25 Luglio 2023, 00:24 - Ultimo agg. 20:01
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C’è una pista che conduce a certificazioni false e truffe alle assicurazioni dietro al suicidio dell’avvocato Andrea Dini. Un fascicolo per il raggiro - che sarebbe molto cospicuo - in Procura era già aperto e all’indomani dell’estremo gesto del legale ne è stato immediatamente aperto uno nuovo per istigazione al suicidio. Gli investigatori non confermano che la vittima fosse coinvolta nella vicenda dei certificati per le assicurazioni. Era un settore che lui seguiva nella sua attività professionale, su questo non ci sono dubbi, ma chi lo conosce è pronto a giurare che con ipotetici imbrogli non c’entrava assolutamente. Al vaglio degli investigatori della Squadra mobile della questura di Frosinone, coordinati dal sostituto procuratore Samuele Amari, ci sono alcuni documenti acquisiti nello studio dell’avvocato suicida. Certificazioni sospette? Polizze delle quali ci si era approfittati? Difficile dirlo, al massimo tra chi indaga conferma che è una delle piste seguite e che ci sono dei documenti che si stanno vagliando.

La celerità con la quale è stato aperto il secondo fascicolo, però, all’indomani del suicidio, la dice lunga sugli indizi in mano agli inquirenti.

Il legame, anche se non viene dichiarato ufficialmente, esiste e porta dritto a quel raggiro. Negli ambienti del Tribunale se ne parla da tempo, ma finora la conferma non è mai arrivata. Ci sono avvocati coinvolti nella vicenda delle assicurazioni con truffa? E c’era anche Dini? Questo non si può dire e chi lo conosceva - ripetiamo - lo difende a spada tratta. «Non avrebbe mai fatto cose del genere - spiega un amico che vuole restare anonimo - non era nelle sue corde e soprattutto non ne aveva alcun bisogno». A far scattare gli accertamenti sui raggiri alle assicurazioni, però, sarebbe stato addirittura un altro legale, stanco di certe vicende. 

L’ispezione

C’è un altro particolare, però, ed è riferito a un ispettore sempre nel campo assicurativo che di recente sarebbe stato da un medico del capoluogo ciociaro a chiedere se la cinquantina di certificati che portavano la sua firma erano stati tutti rilasciati da lui. Un paio sì, ma il resto erano un’abile contraffazione. Lo stesso medico si sarebbe poi rivolto alle forze dell’ordine per segnalare quanto accaduto.
Questo c’entra con il suicidio? E con il furto alla vigilia del funerale in casa dell’avvocato? I ladri in questa occasione hanno portato via oggetti di poco valore, ma forse cercavano anche altro, tanto che la casa è stata messa a soqquadro. Si volevano forse depistare gli uomini della polizia di Stato che stanno indagando? Difficile dirlo.

La pista dei ricatti

C’è un altro particolare, invece, che riferiscono i conoscenti e cioè che l’avvocato non avesse alcun problema di natura economica. Ma questo non esclude, secondo chi indaga, che potesse essere sotto ricatto o avere subito pesanti minacce a suo danno o verso i familiari. Il motivo? C’è la vicenda delle assicurazioni ma potrebbe anche trattarsi di altro. In questo caso Andrea Dini potrebbe non avere retto il peso di quanto stava accadendo, decidendo di farla finita. Resta l’istigazione ipotizzata dalla Procura: da parte di chi? E perché? È il rebus che gli investigatori stanno cercando di risolvere.
 

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