Noemi Marangon, la bagnina che ha salvato 5 persone il primo giorno di lavoro a Sabaudia

Impossibile usare il pattino per il mare grosso: gli interventi solo con un salvagente

Noemi Marangon, la bagnina che ha salvato 5 persone il primo giorno di lavoro a Sabaudia
Noemi Marangon, la bagnina che ha salvato 5 persone il primo giorno di lavoro a Sabaudia
di Fabrizio Scarfò
Lunedì 24 Luglio 2023, 00:35 - Ultimo agg. 25 Luglio, 18:23
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Il primo giorno da bagnina per Noemi è stato di fuoco. Tre interventi di salvataggio a pochi minuti di distanza l’uno dall’altro, ha riportato a riva cinque persone in difficoltà tra le onde, in balìa delle correnti e della paura. Lei è giovanissima, classica divisa rossa, occhi e capelli nerissimi sotto un berretto con la visiera. Noemi Marangon, assistente bagnante di 19 anni, nelle sue prime ore di lavoro a Sabaudia ha subito dovuto mettere a frutto tutte le competenze acquisite con il brevetto da assistente bagnante. Il servizio di salvamento nelle spiagge libere sulle dune è iniziato da pochi giorni, lo scorso giovedì, e Noemi - 20 anni il prossimo mese di settembre - era al suo debutto sull’arenile della Bufalara, vicino agli scogli che si trovano in prossimità dello stabilimento balneare “Le Sirene”.

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IL RACCONTO

«Era dalla mattina che fischiavo a ripetizione, il mare era molto mosso» racconta la ragazza, che di certo non si aspettava di iniziare così la sua esperienza da bagnina.

Tutto è iniziato con un kite-surf che si è avvicinato a riva e ha chiesto aiuto. Mentre Noemi era intentata a contattare la capitaneria di porto un altro signore che stava facendo il bagno vicino agli scogli ha iniziato ad avere difficoltà a tornare sul bagnasciuga: la forte corrente, ma soprattutto un’enorme buca di almeno tre metri, impedivano all’anziano di raggiungere la riva. «Ho visto il figlio che chiamava aiuto e immediatamente mi sono tuffata in mare» racconta. «Mentre mi avvicinavo mi sono accorta che non era l’unico ad avere bisogno di me. Anche sua moglie e un altro ragazzo, che si erano buttati in acqua per cercare di aiutarlo, si erano ritrovati a loro volta in balìa delle onde vicino agli scogli». Armata solamente di salvagente baywatch, era impossibile infatti utilizzare il pattino visto il mare mosso, Noemi non si è fatta scoraggiare e anzi, a mente lucida nonostante l’emergenza, ha analizzato ogni dettaglio della situazione: «Mentre nuotavo ho visto che il signore era riuscito ad aggrapparsi agli scogli, allontanandosi così dall’enorme buca. A quel punto ho afferrato prima sua moglie e poi l’altro ragazzo, li ho portati entrambi sul bagnasciuga e sono ripartita per raggiungere l’uomo più grande».

Ma il pomeriggio di Noemi non è finito qui. Neanche il tempo di sincerarsi delle condizioni dei tre che un nuovo intervento ha richiamato la sua attenzione. A rischiare di annegare questa volta un ragazzo che era entrato in acqua in compagnia di suo fratello gemello e di un’altra donna. Mentre questi ultimi erano riusciti ad evitare la corrente il giovane era in notevole difficoltà, ha iniziato a urlare, a chiedere aiuto. La bagnina si è di nuovo tuffata ed è riuscita a riportare il ragazzo sano e salvo sul bagnasciuga. È stato il terzo intervento nell’arco di mezza giornata per la giovane bagnina della Cooperativa Blue Work Service, che è riuscita davvero a fare la differenza aiutando tante persone in difficoltà con lucidità e freddezza nonostante l’esperienza ancora tutta da costruire. «Amo molto il mare, ho deciso di prendere il brevetto da bagnina ma il mio prossimo obiettivo è lavorare nella capitaneria di porto» dice.

La ragazza, classe 2003 di Pontinia, un comune a un pugno di chilometri da Sabaudia nell’entroterra pontino, racconta ancora: «Questo è il mio sogno. Ho sempre fatto sport, fin da molto piccola: ho iniziato con il nuoto, poi ginnastica artistica e, adesso, power-lifting. Amo la pesistica, ma nuotare mi è rimasto dentro e così ho deciso di unire le due cose, la passione e il lavoro che vorrei fare da grande. Mi piacerebbe che questo fosse solo l’inizio». Diplomata nel corso musicale del Liceo Alessandro Manzoni di Latina, Noemi però si non preclude alcuna strada: «Ho pronto il piano B: studio musica da oltre una decina d’anni, pianoforte e violoncello, non mi dispiacerebbe scegliere un’università legata a questo ambito, entrando anche in conservatorio» aggiunge Noemi, che sembra rapida nelle decisioni e con i riflessi pronti non solo in mare, ma anche nella vita.

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