Anziana cade sul tram della linea 9: Atm condannata a pagare 8 mila euro

Anziana cade sul tram della linea 9: Atm condannata a pagare 8 mila euro
Giovedì 22 Settembre 2016, 14:00 - Ultimo agg. 16:53
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Ottomila euro: è la cifra che l' Atm, l'azienda dei trasporti milanesi, dovrà risarcire a una donna di 80 anni per i danni, morali e fisici, subiti a seguito di una caduta avvenuta sul tram della linea 9 a Milano il 17 maggio 2010.

Lo ha deciso, con una sentenza del 20 settembre, il tribunale di Milano. A causa di una brusca frenata del conducente, la donna, difesa dall'avvocato e presidente del Codacons Marco Maria Donzelli, era stata sbalzata via dal suo posto a sedere e aveva urtato con la testa e il corpo un corrimano metallico.

I medici dell'ospedale San Paolo di Milano quel giorno le avevano diagnosticato un «trauma discorsivo rachide cervicale con 7 giorni di prognosi». Due mesi dopo si era rivolta a uno specialista che le aveva prescritto dieci sedute di terapia per il trauma subito alla «rachide cervicale» e dieci sedute di «rieducazione posturale globale». In seguito le erano state diagnosticate, sempre da medici specialisti, una «sindrome vertiginosa» e persino una «depressione post traumatica» e un «disequilibrio con componente funzionale importante».

LA REPLICA DI ATM. In caso di sinistro ATM precisa che risarcisce sempre i passeggeri che si infortunano sui suoi mezzi, purché ne sussistano le condizioni. Nel caso specifico, però, la passeggera – infortunatasi a seguito di una frenata causata da un veicolo che ha tagliato la strada al tram – ha inizialmente chiesto ad ATM una somma di 30.000 Euro, sproporzionata secondo le perizie rispetto alle effettive conseguenze del fatto.
In sede giudiziale tale somma è stata ridotta a 9.500 Euro, sul presupposto di un danno biologico del 5%; la decisione del Tribunale ha ridotto ulteriormente la somma a 6.875 Euro (per un totale di circa 8.000 Euro con gli interessi) a seguito di una consulenza tecnica che ha ridotto il danno dal 5% preteso all’1,5% accertato. Bene ha fatto dunque ATM a resistere alle infondate ed esagerate pretese economiche avanzate dalla controparte. Giova sottolineare che se, a seguito del fatto, la passeggera avesse richiesto il risarcimento in misura adeguata, lo avrebbe ottenuto fin da subito senza andare in causa. Risulta evidente che ATM non può corrispondere indiscriminatamente qualunque somma le venga richiesta dai passeggeri: gli eventuali risarcimenti devono essere congruenti con i danni effettivamente causati. Per questo motivo, qualora la sentenza – di cui attualmente è noto il dispositivo ma non le motivazioni – non rispettasse tale principio, l’Azienda si riserva un’eventuale impugnazione. ATM coglie l’occasione per ricordare al Codacons – pronto diffusore della notizia – che il primo diritto dei consumatori e di ogni cittadino è quello di ricevere un’informazione oggettiva, completa e imparziale.
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