Anziana legata al cimitero di Anzio, due arresti. Ipotesi vendetta: la vittima forse conosceva gli aggressori

La donna trovata nella cripta di famiglia immobilizzata e imbavagliata

Anziana legata al cimitero di Anzio, due arresti. Ipotesi vendetta: la vittima forse conosceva i due aggressori
Anziana legata al cimitero di Anzio, due arresti. Ipotesi vendetta: la vittima forse conosceva i due aggressori
di Federica Pozzi
Giovedì 2 Novembre 2023, 22:40 - Ultimo agg. 3 Novembre, 12:16
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Era stata trovata legata e imbavagliata, nel primo pomeriggio dello scorso 25 ottobre, all’interno di una cappella del cimitero di Anzio. Ieri la Squadra Mobile di Roma, coordinata dalla Procura di Velletri, ha arrestato i due presunti responsabili di quanto accaduto alla 76enne Anna Gabriella P. Si tratta di due uomini di nazionalità italiana. Inizialmente si era pensato a una rapina, visto che alla donna era stata rubata la borsa con all’interno telefono, soldi e chiavi dell’auto, utilizzata poi dai malviventi per fuggire. Un’altra ipotesi che si era fatta strada fin da subito era quella di una violenza sessuale che però è stata esclusa dagli accertamenti fatti in ospedale nelle ore seguenti. Entrambe le piste sono state scartate, ora l’ipotesi più probabile è quella di una ritorsione o di un tentativo di sequestro.

IL RITROVAMENTO

Ad accorgersi della presenza di una persona sdraiata nella cappella era stata un’altra donna in visita al cimitero. Dopo aver sentito dei gemiti si era avvicinata al luogo in cui è stata ritrovata la vittima e aveva visto una persona stesa a terra. Spaventata, non si era avvicinata ma aveva chiamato subito uno dei custodi che si era precipitato a prestarle soccorso. L’uomo aveva prontamente liberato naso e bocca alla 76enne, permettendole così di respirare. Ed era stato sempre lui ad allertare le forze dell’ordine e il 118, che aveva poi portato la vittima in ospedale dove era stata sottoposta ad accertamenti che avevano escluso l’ipotesi della violenza sessuale. Le era stata però diagnosticata un’amnesia totale retrograda completa e diverse ecchimosi sul volto, sui polsi, al bacino e agli arti inferiori.

Ferite che erano probabilmente dovute al modo in cui era stata immobilizzata: totalmente avvolta da nastro da pacchi, con le caviglie e i polsi legati da fascette da elettricista, la bocca e il naso chiusi dal nastro isolante. Fondamentale era stato l’intervento tempestivo del custode che le aveva subito liberato naso e bocca, permettendole così di riprendere a respirare, altrimenti sarebbe morta in poco tempo. Inoltre, i malviventi le avevano rubato il telefono, la borsa e le chiavi della macchina, una Fiat 500 con cui erano poi fuggiti.

LE INDAGINI 

Un accanimento, quello contro la donna da parte dei malviventi, che era sembrato da subito spropositato agli inquirenti per far pensare a una «semplice» rapina. Ma la vittima aveva detto di non avere idea di chi potesse averle fatto una cosa del genere. Sul posto il giorno del ritrovamento, insieme agli agenti del commissariato di polizia di Anzio-Nettuno e quelli della Squadra Mobile, la scientifica che aveva effettuato i rilievi. Così le indagini sono proseguite escludendo via via, nei giorni scorsi, alcune delle ipotesi possibili, ma quella della ritorsione o del tentativo di sequestro non sono mai state accantonate e sembrano essere al momento le più probabili, come anche quella di persone che la donna conosceva.

Anziana legata e imbavagliata al cimitero di Anzio: le piste della ritorsione o del sequestro

Da subito erano partite anche le ricerche della macchina della vittima, la Fiat 500 con cui i malviventi erano fuggiti, come anche l’analisi delle videocamere di sorveglianza presenti nella zona - ma non all’interno del cimitero - e dei tabulati telefonici dell’utenza della 76enne, per ricostruire i suoi ultimi contatti. Ma nel cimitero nessuno aveva visto nulla. La donna sarebbe stata aggredita e immobilizzata da più persone che l’avevano seguita ma poi l’avrebbero lasciata lì perché disturbati dall’arrivo di qualcuno. Ieri mattina all’alba, infine, dopo poco più di una settimana di indagini, la Squadra Mobile di Roma, coordinata dalla Procura di Velletri, ha arrestato due uomini di nazionalità italiana, ritenuti responsabili di aver legato e rapinato la 76enne, sottraendole la borsa e l’auto. Restano da capire i motivi di un gesto simile che ha tutta l’aria di rientrare in un piano ben congegnato piuttosto che essere il frutto di una rocambolesca rapina all’interno di un cimitero a un’anziana che sta portando i fiori al defunto marito e che ha con sé ben poco da essere rubato.

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