Auto elettrica parcheggiata in garage esplode a Treviso: casa distrutta e black out nel quartiere

Distrutta anche un'auto accanto, danneggiata la villa dei vicini: terrore in strada

Esplode l'auto elettrica parcheggiata in garage a Treviso: casa distrutta e black out nel quartiere
Esplode l'auto elettrica parcheggiata in garage a Treviso: casa distrutta e black out nel quartiere
di Paolo Calia
Giovedì 15 Giugno 2023, 10:03 - Ultimo agg. 18:09
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TREVISO - Prima l'esplosione, poi le fiamme. È stata una notte da incubo quella trascorsa tra martedì e mercoledì 14 giugno in vicolo 7 aprile 1944, a Treviso. Un'auto elettrica, una Renault Zoe del 2020 parcheggiata nel garage di casa e non messa sotto carica, è esplosa mandando in frantumi il boxe di una villetta, distruggendo un'altra auto lasciata nelle vicinanze, devastando la casa ora inagibile e danneggiando anche quella accanto, dei vicini. Inoltre l'esplosione ha anche mandato in tilt la centralina dell'Enel a pochi metri facendo calare nel buio l'intera zona. Tutto è avvenuto verso l'una e un quarto. Nella piccola via, proprio alle spalle del centro commerciale "Panorama" di viale della Repubblica, è scoppiato l'inferno: le fiamme che divampavano squarciando l'oscurità, tutti i residenti in strada, buttati giù dal letto dal fortissimo botto, terrorizzati. E poi, nel giro di qualche minuto, l'arrivo prima dei mezzi dei Vigili del Fuoco e di una volante della polizia.

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PROTAGONISTI L'auto esplosa appartiene a Giovanni Dragone e alla moglie Valentina Elia, genitori di un bambino di due anni, entrambi militari della Guardia di Finanza, uno in servizio al comando provinciale di Venezia e l'altra in quello di Treviso.

Si erano trasferiti in vicolo 7 Aprile da una decina di giorni dopo aver messo a posto la casa. E tutto sembrava filare liscio. Fino all'altra notte. «Sinceramente non auguro a nessuno di vivere quello che è capitato a noi», dice Valentina ancora sconvolta. Assieme al marito sta portando fuori le valige. La loro abitazione è stata dichiarata inagibile dai Vigili del Fuoco: oltre ai danni dell'esplosione e dell'incendio, all'interno c'è un odore insopportabile di plastica bruciata. Una puzza che si avverte anche a decine di metri di distanza. Valentina e Giovanni portano ancora addosso i segni di una notte passata in bianco: occhi stanchi, volti e mani annerite dalla fuliggine. I segni del disastro sono evidentissimi su pareti e finestre. «Era l'una e quarto quando ho sentito un botto violentissimo - spiega Giovanni - mi sono svegliato all'improvviso, sono sceso giù per vedere cosa stesse accadendo. In quel momento l'auto ha preso fuoco. Ho fatto solo in tempo a chiamare mia moglie dicendole di prendere il bambino e uscire subito di casa». Poi è stata una catena: dopo la Renault ha preso fuoco anche una Mercedes B parcheggiata poco distante. «Anche i vicini sono usciti, spaventatissimi - continua - per fortuna che i Vigili del Fuoco sono stati rapidi ad arrivare e ad arginare le fiamme».

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LE CAUSE Giovanni e Valentina sono increduli: «L'auto ha sempre funzionato bene, era parcheggiata al solito posto e non era sotto carica - spiegano - non riusciamo a capire. Forse è colpa della batteria al litio, ma sono solo ipotesi. Di certo è accaduta una cosa gravissima. Se fosse capitato di giorno, con la gente in giro, sarebbe stata una tragedia. Se poi fosse capitato in un parcheggio non ne parliamo. Adesso vogliamo andare fino in fondo, qui ci sono danni molto ingenti. In casa non ci possiamo tornare e per qualche tempo andremo a stare da dei parenti». E proprio per tutelarsi, la coppia si è affidata all'avvocato del foro di Venezia Augusto Palese, incaricato di parlare con l'assicurazione e capire eventuali responsabilità. Scosso anche il comandante provinciale della Guardia di Finanza Francesco De Giacomo: «Spero vivamente possano rientrare il prima possibile in casa e superare il trauma, da parte nostra faremo di tutto per aiutare i ragazzi». Ieri pomeriggio i vigili del fuoco del nucleo di polizia giudiziaria sono tornati sul posto per completare i rilievi fatti durante la notte. E per cercare di capire cosa possa aver provocato l'esplosione dell'auto elettrica.

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