«Lui ha atteso fino all'ultimo, solo quando ha sentito che la nave stava morendo, che era morta sotto i suoi piedi, ha preso le sue decisioni» ha detto Laino. Il difensore ha anche criticato il mancato funzionamento del sistema Napa a bordo della Concordia, che avrebbe permesso a Schettino di monitorare le condizioni di galleggiamento. «Il Napa non tiene in galleggiamento la nave, ma tiene nella testa del comandante il concetto che, sapendo di avere dei compartimenti» motori ancora efficienti «si può salvare ancora la gente». «Schettino si è formato su questo» ha detto il difensore, rivendicando una vasta esperienza professionale che avrebbe assistito l'imputato nel naufragio.
Interpretando poi il pensiero di Schettino, l'avvocato ha detto parlando in prima persona e alludendo alle accuse dei pm: «Mi hai dato del criminale! Ma io sono uno che studia, sono figlio di questo sistema della marineria!».
Il difensore ha elencato anche altri mancati funzionamenti della nave, fra cui quello del generatore elettrico di emergenza (Dge), che rimase attivo pochissimo tempo e poi andò definitivamente in tilt. «Se avesse funzionato - ha detto Laino - sarebbe stato un ulteriore elemento di salvataggio, specie per altre persone, quelle rimaste al ponte 3 e che poi hanno trovato la morte. Ma per il pm, se il Dge ci stava o non ci stava, Schettino sempre criminale è!».