Concorso scuola, il Consiglio di Stato boccia la ministra Azzolina: «Sì alle prove suppletive»

Concorso scuola, il Consiglio di Stato boccia la ministra Azzolina: «Sì alle prove suppletive»
di Elena Romanazzi
Lunedì 14 Dicembre 2020, 12:47
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Nuova bocciatura, e  questa volta definitiva  per il ministro dell'Istruzione Lucia Azzolina. La sesta sezione del Consiglio di Stato presieduta da Giancarlo Montedoro ha messo la parola fine alla querelle relativa alle prove supplettive per i candidati al concorso straordinario bloccati dl Covid ed ha respinto l'appello proposto dal ministero. La vicenda è partita da un ricorso presentato dall'avvocato Guido Marone per una precaria di lungo corso di Educazione fisica originaria di Lagonegro, 53 anni, che avrebbe dovuto svolgere la prova il 29 ottobre sorso.  Ma era impossibilita perchè in quarantena. La precaria ha fatto ricorso ed ha vinto una prima volta al Tar (anticipata da Il Mattino). E ora al Consiglio di Stato. La ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, aveva detto che per gli insegnanti positivi al coronavirus costretti a casa, o i costretti a casa da positività altrui, non c'era alcuna possibilità di poter affrontare il concorso straordinario.  Ora tutto il calendario, una volta che verrà ripresa la procedura concorsuale dovrà essere rivisto. Il Dpcm del 3 dicembre scorso ha sospeso tutte le prove concorsuali fino al al 15 gennaio del 2021. Quanto durerà questo concorso straordinario. Solo in Campania i docenti che non hanno potuto sostenere la prova per motivi collegati al contagio sono trecento, secondo una stima della Uil, e in tutta Italia sono circa cinquemila su una platea di 64.563 candidati. 

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Guido Marone, legale di Napoli che ha patrocinato il ricorso per il sindacato Uil, spiega: «Nonostante l'ostinazione del Ministero a non voler riconoscere un diritto così evidente il Consiglio di Stato ha confermato la nostra linea difensiva.

A questo punto ci attendiamo un intervento del Ministero che possa garantire eguaglianza di diritti a tutti gli aspiranti docenti».

Soddisfatto il segretario della Uil Pino Turi. «La politica è distratta, invece di agire sul piano del riconoscimenti dei diritti legittmi, si rifugia nei contenziosi di natura amministrativa giurisdizionale, non comportandosi come una politica aperta ai cittadini che chiedono orisposte e non procedure più o meno buracratiche che neghino i diritti. Il concorso è fallito e qualcuno dovrà farsi una ragione. Noi proproniamo un tavolo per il recvlutamento che abbia come base una di organici treinnali e assunzioni a tempo determinato ma triennali in cui inserirew la stabilizzazione».

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