La Russa, le chat della ragazza la mattina dopo il presunto stupro: «Mi ha drogata». L'amica: «Scappa via subito»

Le chat della 22enne che accusa Leonardo, figlio di Ignazio La Russa, saranno uno degli elementi utili a capire cosa sia successo quella sera

La Russa, le chat della ragazza la mattina dopo il presunto stupro: «Mi ha drogata». L'amica: «Scappa via subito»
Lunedì 10 Luglio 2023, 10:57 - Ultimo agg. 20:28
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«Amo (amore, ndr) mi sono risvegliata da La Russa... (...) ma che problemi ho... o mi hanno drogata. Non mi ricordo bene, non va bene, faccio troppi casini. Non sono normale, raccontami di ieri»: è da poco passato mezzogiorno e la 22enne che ha accusato di violenza sessuale Leonardo Apache La Russa, terzogenito di Ignazio La Russa, si è appena svegliata nuda nel letto. Le chat, pubblicate dal Corriere della Sera, saranno uno degli elementi utili a capire cosa sia successo quella sera. 

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Cosa è successo?

La ragazza che dopo due mesi si dice «ancora impaurita» non ricorda nulla, ma sarà lo stesso Leonardo, 19 anni, a dirle che avevano avuto un rapporto sessuale sotto effetto di stupefacenti dopo che si erano incontrati la sera nella discoteca Apophis di Milano. «Mi sto prendendo male, ma davvero, troppo.

Cosa è successo? Amo mi sono svegliata qui da lui e non ricordo nulla. Aiuto...» scrive all’amica. 

«Scappa via»

È solo il primo messaggio della chat che proseguirà finché non si recherà di pomeriggio nel centro anti violenze della clinica Mangiagalli. Leonardo è fuori dalla stanza quando l’altra le chiede a bruciapelo: «Tu sei da lui ora?», «Avete fatto sesso?», «scappa, scherzi, va’ via subito», quasi le «urla». 

La droga

L'amica racconta alla ragazza che a un certo punto della serata l’aveva vista perdere il controllo di sé stessa. «Amo penso che lui ti abbia drogata, ma tu non mi ascoltavi ieri» perché «sei corsa via e non ti ho più trovata». La ragazza è sconvolta: «Dio santo, davvero? Cosa è successo? Non ricordo nulla». Stava «benissimo», le spiega l’amica. Almeno «fino a quando lui ti ha offerto il drink, tu eri stata normale, eri stranormale. Avevamo fatto delle strisce (probabilmente di cocaina, ndr) anche lì all’Apophis», ma «non è quello che ti ha fatto diventare strana», perché «è dopo il drink che sei diventata strana strana. Lo continuavi a baciare», e «io ti ho chiesto se lui ti piacesse o meno, e tu mi fai “Sì lo amo” (...) Poi hai urlato “facciamo una botta”, io ti ho spiegato che l’abbiamo finita assieme (forse si riferisce ancora alla droga, ndr)».

«Non volevi andare via» 

L’amica ha anche tentato di portarla via dal club. «Ti ho detto che volevo andare a casa e ti ho chiesto di accompagnarmi fuori» e «alle tre ho chiamato un taxi, ti ho anche chiesto se volessi tornare con me, ma dicevi di voler stare con lui». Da quel momento l’ha persa di vista. «Amo, mi ha drogata, per forza», si convince in quel momento la 22enne. 

«Attenta, suo padre è presidente del Senato»

Alle 15.18 la 22enne va alla clinica Mangiagalli e chatta ancora con l'amica: «Vado in ospedale. Sta venendo mia madre a prendermi». E l’amica le dà l’ultimo consiglio: «È giusto che denunci la cosa, però stai veramente attenta, suo padre è il presidente del Senato».

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