Michelle Causo, il killer al gip: «Ho chiesto sconto di 15 euro per portare ex a cena, mi ha puntato pistola in faccia»

La ricostruzione del rapper arrestato per l'omicidio di Primavalle: nella sua casa sequestrata anche una mannaia

Michelle Causo, il killer al gip: «Ho chiesto sconto di 15 euro per portare ex a cena, mi ha puntato pistola in facci»
Michelle Causo, il killer al gip: «Ho chiesto sconto di 15 euro per portare ex a cena, mi ha puntato pistola in facci»
Lunedì 24 Luglio 2023, 13:24 - Ultimo agg. 25 Luglio, 10:54
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Omicidio di Primavalle. «Michelle si è alzata dal divano all'improvviso, mi ha puntato la pistola al volto e pensando che l'avesse in qualche modo modificata e che avesse un colpo in canna, l'ho aggredita». È quanto avrebbe spiegato il 17enne cingalese al Gip nel corso dell'interrogatorio di convalida dell'arresto per l'omicidio di Michelle Maria Causo, sua coetanea, avvenuto il 28 giugno scorso a Primavalle. Ha provato a difendersi, secondo la sua versione dei fatti, appellandosi alla legittima difesa.

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La ricostruzione del killer

In 4 ore ha raccontato di un debito -  riporta l'Adnkronos - che lui stesso aveva con la vittima: «Avrei dovuto restituirle 35 euro - così al magistrato - ma le avevo chiesto uno sconto perché 20 euro mi servivano per portare a cena la mia ex, Gaia».

Al magistrato, che ha disatteso questa circostanza ricordando al ragazzo come la pistola scacciacani fosse sua e già presente nei video da lui pubblicati sui social, ha poi obiettato che la stessa arma giocattolo gliel'aveva in realtà prestata Michelle qualche volta per le stories su Instagram, salvo presentarsi con quella nell'appartamento in via Dusmet nel tentativo, secondo quanto sostenuto dal 17enne, di intimorirlo e riavere i soldi prestati. Solo che Michelle, in casa del ragazzo, si era presentata senza nemmeno la borsa, a mani nude e con le chiavi di casa al collo.

 

LE INDAGINI

«La pistola - ha raccontato il rapper cingalese - la nascondeva negli slip». Una ricostruzione, questa, che non ha convinto il giudice: in casa del ragazzo, ora recluso nel carcere minorile di Casal del Marmo, non sarebbero stati trovati soldi. Nei due sopralluoghi in casa del ragazzo, invece, sono spuntati la pistola giocattolo, nemmeno a dirlo non modificata, il coltello con cui Michelle è stata uccisa, con una lama lunga 20 centimetri e non 12 come inizialmente emerso, e una mannaia sequestrata insieme al resto. Resta poi da accertare il motivo per il quale il 17enne avrebbe detto che quel giorno in casa sua sarebbe dovuto andare anche un amico in comune con la vittima, che però, sentito dai poliziotti, avrebbe smentito di esser stato invitato.

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