Michelle Causo, le verità non raccontate del killer. La famiglia: «Basta falsità». Il trapper solo in cella per evitare che possano aggredirlo

La 17enne uccisa a Roma a coltellate. Caccia alle ultime risposte nei cellulari. Stamattina i funerali, il fidanzato annuncia: «Porterò le nostre fedi per le nozze simboliche»

Michelle Causo, le verità non raccontate del killer. Il trapper solo in cella per evitare che possano aggredirlo
​Michelle Causo, le verità non raccontate del killer. Il trapper solo in cella per evitare che possano aggredirlo
di Valeria Di Corrado
Mercoledì 5 Luglio 2023, 00:22 - Ultimo agg. 6 Luglio, 08:50
4 Minuti di Lettura

Le verità non dette sul movente dell’omicidio di Michelle Maria Causo sono contenute nelle chat che la 17enne si è scambiata con il coetaneo accusato di averla uccisa con una ventina di coltellate, esattamente una settimana fa, nel quartiere romano di Primavalle, alla periferia ovest della città. Perché la vittima è andata a casa del suo assassino la mattina di mercoledì scorso? E qual è la vera motivazione che lo ha portato ad accanirsi con tanta ferocia sul corpo di una ragazza indifesa? Gli inquirenti contano di avere una risposta a queste domande dall’analisi dei cellulari di entrambi. 
L’aspirante trapper, arrestato con l’accusa di omicidio volontario, occultamento e vilipendio di cadavere, ha spiegato durante gli interrogatori che la litigata con Michelle, finita nel sangue, sarebbe stata originata da un debito di poche decine di euro (legato al consumo di cannabis), che lui avrebbe avuto nei confronti della coetanea. Un’amica della ragazza parla di un debito da 1.500 euro. Ma sembra assurdo alla Procura dei minori di Roma credere che un 17enne possa aver avuto un raptus che lo abbia portato a colpire al cuore una sua coetanea, sfregiandole persino il viso, e lasciandola agonizzante sul pavimento di casa. Per poi “smaltire” il suo corpo martoriato come fosse spazzatura, infilandolo in un sacco dell’immondizia e scaricandolo con un carrello della spesa vicino ai cassonetti dei rifiuti. 

L’ipotesi che, oltre all’eventuale vendita di spinelli, ci possa essere altro dietro il delitto - per esempio un possibile rifiuto da parte della vittima delle avances del ragazzo, figlio di padre capoverdiano e madre cingalese - viene suffragata dalle coltellate inferte al volto di Michelle e che ricordano i femminicidi commessi da uomini che non accettano la fine di una storia o una relazione che “abortisce” sul nascere.

La liceale era infatti già fidanzata con un altro ragazzo. 

GLI ESAMI TOSSICOLOGICI

L’altro aspetto che potrebbe spiegare questa cieca foga omicidiaria potrebbe essere riconducibile all’abuso di sostanze stupefacenti da parte dell’aspirante trapper. Lui sostiene di aver fumato solo uno spinello, e in casa è stato trovato dalla polizia scientifica solo un modesto quantitativo di hashish. Ma gli esami tossicologici disposti dal pm Anna Di Stasio (di cui si attendono i risultati a giorni) potrebbero aprire un altro scenario. In base al quadro probatorio raccolto finora dalla Squadra mobile di Roma, il giovane sembra aver fatto tutto da solo: non solo l’omicidio, ma anche le fasi successive in cui si è maldestramente disfatto del corpo, trascinandolo giù dalle scale del palazzo e infilandolo in un carrello della spesa, e poi ha ripulito alla buona l’appartamento di via Dusmet in cui viveva con la madre.

Michelle Causo, ferocia inaudita: uccisa con venti coltellate. «Le ha sfigurato il volto»

 

RICHIESTA DI AIUTO

Il fatto che abbia agito autonomamente non significa che il ragazzo non possa essersi rivolto a qualcuno dei suoi amici per chiedere aiuto, dopo aver commesso il delitto. Per questo, oltre alle testimonianze delle persone informate sui fatti, resta preziosa l’acquisizione delle chat di Whatsapp e dei tabulati telefonici. Non ci sono dubbi invece per gli inquirenti sull’arma del delitto usata - un coltello da cucina ritrovato nell’abitazione - e sulla paternità del delitto. Nessun fischio, nessun insulto ha accolto il 17enne al suo arrivo nel carcere minorile di Casal Marmo. Sottoposto alla grandissima sorveglianza, è in cella da solo e ufficiosamente ha un divieto d’incontro con tutti. 
Intanto oggi nella chiesa Santa Maria della Presentazione si terrà l’ultimo saluto a “Misci”. Il fidanzato Flavio la sposerà simbolicamente con le fedi acquistate per l’occasione: «Te lo prometto - ha scritto sui social il ragazzo - sorriderò solo per te, andrò avanti solo per te, Angelo mio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA