Michelle Causo, raid degli amici: in 100 devastano la casa del killer, distrutta parte dell'arredamento

Primavalle, disordini alla fiaccolata a un mese dall’omicidio della 17enne. Violati i sigilli dell’appartamento del delitto

Michelle Causo, raid degli amici: devastata la casa del killer, distrutto parte dell'arredamento
​Michelle Causo, raid degli amici: devastata la casa del killer, distrutto parte dell'arredamento
Camilla Mozzetti di Camilla Mozzetti
Venerdì 28 Luglio 2023, 22:50 - Ultimo agg. 29 Luglio, 12:43
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Doveva essere una manifestazione pacifica, in ricordo di Misci, a un mese dal suo omicidio. Ma si è trasformata in un rigurgito di rabbia e provocazione per le strade di Primavalle. Con un gruppo di amici della 17enne uccisa a coltellate e abbandonata poi tra i cassonetti che hanno raggiunto il palazzo del minorenne accusato di averla uccisa. Hanno sfondato il portone, sono saliti e divelto i sigilli alla porta. Sono entrati nell’appartamento dove, lo scorso 28 giugno, si è consumato il delitto e hanno distrutto tutto quello che potevano distruggere. Hanno divelto quadri e spaccato mobili fino a che la polizia non li ha bloccati. La Scientifica, presente sul posto, li ha identificati e per quelli che sono saliti nella palazzina di via Dusmet si procederà con il deferimento all’autorità giudiziaria. 

L’INIZIATIVA

Doveva essere appunto una marcia pacifica che era stata promossa in prima battuta dagli amici più intimi della ragazzina, fidanzato compreso. Ma dei cento partecipanti che si erano ritrovati nel “Bronx” sotto casa di Michelle Maria Causo, un gruppo una volta arrivato in via Stefano Borgia - luogo del ritrovamento del corpo - si è staccato e correndo ha raggiunto via Dusmet. Non ci hanno messo molto.

A spallate hanno aperto il portone e sono saliti mentre in strada, poco prima dei disordini, i genitori della ragazzina, comprensibilmente provati per quanto accaduto alla loro figlia, sono tornati a invocare «giustizia». Gianluca Causo, padre di Michelle, ha urlato «ergastolo per il suo assassino». «Mia figlia a casa non ci torna - ha continuato - quel ragazzo aveva precedenti per rapina e per aver rubato l’identità alle ragazzine. Tre volte avevano proposto gli assistenti sociali alla madre, che puntualmente li ha rifiutati. Se li avesse accettati, tutto questo non sarebbe successo. E lo Stato non ha fatto niente».

La madre di Misci con il megafono stretto in mano ha urlato: «Nessuno vuole la violenza, in primis Michelle, ma il ragazzo deve essere punito come merita. Queste cose devono finire per sempre. Lo Stato faccia il proprio lavoro perché è complice anche lui. Un delinquente del genere non doveva stare a casa. Precedenti c’erano stati e nessuno ha fatto niente». 

 

Il 17enne, attualmente detenuto nel carcere minorile di Casal Del Marmo, nell’interrogatorio di garanzia rispondendo al gip ha raccontato di essersi trovato con una scacciacani puntata al volto. Che a tenerla in mano, quella mattina, era Michelle la quale avanzava nei suoi confronti un credito di 35 euro per della droga ceduta. Il gip nel ricostruire la dinamica ha escluso la legittima difesa pur «nell’eccesso colposo» in ragione dei rapporti «amichevoli e mai litigiosi» che intercorrevano fra i due e che pure sono stati raccontati dall’indagato. Sempre il gip ha escluso che la ragazzina potesse tenere in mano quella scacciacani, ritenendo «inverosimile» la ricostruzione del 17enne che tuttavia l’ha colpita con 36 coltellate. 

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