Michelle Causo, molestie dal padre dell'amica. L'episodio mentre la 17enne (poi uccisa) faceva i compiti

Imputato per violenza sessuale il papà di una compagna di classe della 17enne uccisa

Michelle Causo, molestie dal padre dell'amica. L'episodio mentre la 17enne (poi uccisa) faceva i compiti
Michelle Causo, molestie dal padre dell'amica. L'episodio mentre la 17enne (poi uccisa) faceva i compiti
di Andrea Noci
Giovedì 21 Settembre 2023, 23:37 - Ultimo agg. 22 Settembre, 17:15
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Pensava di poter passare del tempo insieme alle amiche del cuore, invece sarebbe stata palpeggiata nelle parti intime dal padre di una compagna di scuola, che adesso è imputato per violenza sessuale aggravata. È il raccapricciante racconto che viene fuori dall’aula della prima sezione penale del tribunale: tra le vittime c’è Michelle Causo, la 17enne uccisa a coltellate a Primavalle il 28 giugno scorso da un suo coetaneo di origini cingalesi, che aveva cercato di liberarsi del cadavere della ragazza trasportandolo in un carrello della spesa e abbandonandolo vicino a un cassonetto.

GLI ABUSI

Michelle non sarebbe stata l’unica abusata dal padre della sua amica. Come lei, altre due coetanee avrebbero subito molestie tra le mura di quell’appartamento, compresa la figlia dell’imputato. È il dicembre del 2020, il mondo è alle prese con la pandemia. Nei giorni immediatamente precedenti a Capodanno, però, le restrizioni si allentano. Michelle - all’epoca aveva 14 anni - si incontra con le sue amiche del cuore ogni volta in una casa diversa. In alcuni casi per fare i compiti in gruppo, a volte anche solo per passare del tempo insieme. Michelle e Stella (nome di fantasia) sono state invitate a casa di Martina (altro nome di fantasia), la figlia dell’imputato che vive alla periferia nord di Roma, a due passi dal raccordo. È periodo di vacanze di Natale: si pensa più a non annoiarsi che a studiare. Stella a un certo punto resta sola a vedere alcuni video sul telefono, perché le altre due amiche si trovano in bagno. È a quel punto che l’imputato avrebbe messo le mani dove non doveva, cogliendo la ragazzina «di sorpresa, cingendola alle spalle ed impedendole di muoversi, costringendola - si legge nel capo di imputazione - a subire atti sessuali». Stella riesce a divincolarsi e a scappare da quell’uomo che le aveva aperto la porta di casa. Quando la madre della vittima va a prenderla, l’adolescente non ha un attimo di esitazione e racconta quello che aveva appena vissuto, dimostrando molto coraggio per essere una 14enne.

Crolla così il castello di sabbia che si era costruito intorno all’imputato, perché anche Michelle Causo avrebbe subito lo stesso tipo di molestie. Non un caso isolato, ma «in più occasioni, con violenza e con gesti repentini ed improvvisi», l’imputato «costringeva la minore, cogliendola di sorpresa, a subire atti sessuali», si legge nelle carte dell’accusa sostenuta dal pm Antonio Clemente.

LA TESTIMONIANZA

Stella e i suoi genitori decidono di denunciare gli abusi. «Nei giorni successivi aveva cercato mia figlia al telefono - ha raccontato ieri in aula tra le lacrime il padre della vittima - per dirle che non era successo niente di grave e che quei gesti erano solo la dimostrazione del suo affetto per lei, ma ormai mia figlia era impaurita». Tanto che decide di non andare più a trascorrere i pomeriggi in un vicino centro commerciale, dove di solito si ritrovava con le amiche.

 

La denuncia della famiglia di Stella apre gli occhi anche a Martina, che, tra il 2015 e il 2016 sarebbe stata violentata dal padre. «Se mi tocchi ti regalo quello che vuoi», avrebbe detto l’uomo alla figlia, che all’epoca non aveva nemmeno 10 anni. E allora, pochi giorni dopo la prima, ecco un’altra querela: stavolta sottoscritta dalla madre di Martina, che nel processo ha deciso di costituirsi parte civile, così come i genitori di Stella. Una scelta diversa da quella dei familiari di Michelle: non hanno mai denunciato le violenze che avrebbe subito la figlia.

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