Orsa Amarena, Andrea Leombruni: «Ho sbagliato, non dormo da 3 giorni e ricevo minacce». Giallo sul murales cancellato

Il cacciatore: «Ricevo in continuazione telefonate di morte, messaggi; hanno perfino chiamato mia madre 85 enne, tutta la mia famiglia è sotto una gogna»

Orsa Amarena, Andrea Leombroni: «L'ho uccisa, non dormo da 3 giorni. E ricevo minacce». Giallo sul murales sparito
Orsa Amarena, Andrea Leombroni: «L'ho uccisa, non dormo da 3 giorni. E ricevo minacce». Giallo sul murales sparito
Domenica 3 Settembre 2023, 17:46 - Ultimo agg. 5 Settembre, 07:07
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Orsa Amarena, Andrea Leombruni rompe il silenzio e, a tre giorni della morte dell'animale, racconta la sua versione dei fatti. Lo fa con gli occhi lucidi nel piazzale della sua casa, lì dove è avvenuto il fatto, mentre una parente fa da sentinella sul balcone, perché hanno paura di ritorsioni. «Sono tre giorni che non dormo e non mangio, non vivo più, ricevo in continuazione telefonate di morte, messaggi; hanno perfino chiamato mia madre 85 enne, tutta la mia famiglia è sotto una gogna», ha detto all'Ansa. A San Benedetto c'è un gran traffico di curiosi, molti cittadini si sono uniti alle forze dell'ordine per controllare le auto.

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«Ho sbagliato»

«Ho sbagliato; l'ho capito subito dopo aver esploso il colpo...

i carabinieri li ho chiamati io». Poi va dove ha esploso il colpo, nel pollaio, dove il parco ha posizionato delle trappole con esche per acchiappare i due cuccioli orfani. «È successo qui - continua - in uno spazio piccolissimo io mi ero appostato per vedere chi fosse, mi sono trovato all'improvviso quest'orso ed ho fatto fuoco per terra, non ho mirato, il fucile aveva un solo colpo». «Non è giusta questa violenza e questo martirio che ci stanno facendo, - commenta la moglie di Leombruni - c'è la Procura che indaga, sono loro i titolati a farlo, a giudicare, noi sicuramente saremo puniti e ripeto giustamente, ma perché dobbiamo vivere sotto scorta? Perché dobbiamo aver paura di vivere?»

Il murales cancellato

Era spuntato a poca distanza da casa dello sparatore un murales che ritrae un cacciatore che spara con la scritta «giustizia», ma nel primo pomeriggio al Fucino subito dopo è stato cancellato con una vernice rossa. Intanto alcuni uomini girano di ronda vicino l'abitazione dell'indagato, «Siamo qui per proteggere una brava persona - quando i carabinieri che presiedono la casa di Leombruni, dopo le minacce di morte, li fermano per identificarli - doveva esserci una manifestazione siamo preoccupati». Si riferiscono al sit in richiesto da alcuni animalisti, cancellato dopo che il sindaco Antonio Cerasani li ha sentiti al telefono invitandoli a spostarla poiché ancora ci sono dei cuccioli di orso in giro per la città.

 

Le minacce

Gran parte dei bar sono chiusi per ferie; la gente del posto ribadisce: «È una brava persona, ha sicuramente sbagliato ma basta con la persecuzione e l'istigazione all'odio - dichiara un parente - Qui non siamo pro o contro un orso qui noi stiamo parlando di un padre di famiglia, un lavoratore che non esce di casa da giorni e sta come uno straccio buttato a letto, che riceve quotidianamente minacce di morte; questo murales è una vergogna spero lo rimuovano subito».

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